Libri antichi e moderni
Ruggeri,IL TRENO HA FISCHIATO.Andrea Bertelli l'uomo e l'artista'84[arte,Bologna
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Dettagli
Descrizione
Giorgio Ruggeri,
IL TRENO HA FISCHIATO.
Andrea Bertelli l’uomo e l’artista.
Tipolito BC, BOLOGNA 1984,
brossura, 18x14 cm., pp.93,
numerose illustrazioni in nero e a colori,
dedica AUTOGRAFA dell'Artista alla seconda pagina,
in copertina: Il vecchio e il nuovo, 1974,
tecnica mista su tela, 60x50,
peso: g.200
CONDIZIONI DEL LIBRO: ottime,
dedica autografa dell'Artista a penna
alla seconda pagina
dal testo introduttivo:
PER ANDREA LA GIORNATA
È UN’AVVENTURA DI COLORI
Una volta i pittori amavano la pittura. I colori, i pennelli e la tavoloz-
za erano gli strumenti della loro felicità espressiva. Negli ultimi de-
cenni si erano però andati disaffezionando, fin quasi a vergognarsi
a farsi sorprendere seduti davanti a un cavalletto. Da tempo si as-
siste a un’ondata di riflusso che lascia spiazzata l’arte concettuale
e ogni altra forma e tecnica ostili al piacere della pittura.
Quando Bertelli cominciò a dipingere il riflusso non era ancora co-
minciato, ma neppure si pose il problema. La pittura si rivelò subito
come la sua seconda natura. L’amò perdutamente, con quella iden-
tificandosi. Tolte le ore di sonno, la giornata per lui è soltanto colore.
Anche se non ha i pennelli in mano, anche se cammina per strada,
con la mente prosegue il lavoro testé interrotto, o con l’immagina-
zione progetta un quadro che di lì a poco intraprenderà a dipingere.
C’è in Bertelli lo slancio del neofita. Accomodante con gli altri, in-
transigente con se stesso. Ama i quadri che dipinge e li cede a ma-
lincuore. Non li nasconde, anzi, desidera che siano visti, discussi,
giudicati, soprattutto per il riposto contenuto del messaggio. Di qui
l’urgenza di frequenti mostre, incontri, dibattiti. Bertelli è un uomo in-
quieto e come artista non ti dà pace perché i suoi quadri — in modo
palese o sotteso — pongono sovente interrogativi inquietanti.
Ispirandosi a un quadro di Bertelli il poeta Paolo Angeletti ha così
interpretato il dipinto che ha per titolo Non ha più voce.
Ecco il tramonto futuro
in quei rami spogli
inariditi dal tempo;
Sul tuo volto che desta meraviglia
si leggono parole tristi
e si scuote l’anima sensibile;
L’accavallarsi di pensieri nella mente
dove è costruita l’immagine
di una giovane vita che dovrà invecchiare;
E mentre gli occhi hanno fissato
quei rami spogli quasi senza vita
la tua paura non ha più voce.
Non è l’unico quadro di Bertelli cui il poeta si è ispirato nel rappre-
sentarlo in versi, e neppure è l’unico poeta: ciò dimostra che non di
rado le opere del pittore bolognese dispongono di forza espressiva
capace di suscitare singolari emozioni. Si ha una conferma anche
nella ricchezza della documentazione critica. Sovente i recensori
non si sono limitati alla semplice lettura estetica dei suoi lavori, ma
mossi anche da altre sollecitazioni hanno ritenuto di estendere il
loro intervento alle motivazioni sociali e morali che il quadro sugge-
riva.
Diciamo pure che questo pittore «della realtà» configurata sovente
anche in forme e tensioni metafisiche, quando la forma si realizza
con fedeltà al pensiero l’opera assume un’efficacia persuasiva. Il
miracolo della natura, l’incanto della bellezza, i miti, le follie, i sogni,
i rimpianti, le speranze eluse e ogni altra sottile trepidazione del no-
stro vivere quotidiano trovano nell’opera di Andrea Bertelli una pla-
stica fissità carica di emozione.
GIORGIO RUGGERI