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Libri antichi e moderni

Pino Iorio

SEBASTIANO SATTA TRA COSCIENZA FORMALE, VOCAZIONE EPICORICA E CARENZA IDEOLOGICA

HYRIA, 1980

14,39 € 15,99 €

Studio Maglione Maria Luisa

(Napoli, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1980
Luogo di stampa
SENZA LUOGO
Autore
Pino Iorio
Volumi
1
Editori
HYRIA
Formato
23 cm
Soggetto
Sardegna, Cultura sarda, Saggi, Critica letteraria, Poeti sardi, Filologia, Autori sardi, Bibliografia, Opere generali
Descrizione
BROSSURA
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Prima edizione

Descrizione

DISPONIBILITÀ GARANTITA AL 99%; SPEDIZIONE ENTRO 12 ORE DALL'ORDINE. BUONE CONDIZIONI GENERALI, INTONSO. LIEVI SEGNI DEL TEMPO; PICCOLA CANCELLATURA A PENNA, IN UNA NOTA, A PAG. 50.

Descrizione bibliografica:
Titolo: Sebastiano Satta tra coscienza formale, vocazione epicorica e carenza ideologica
Autore: Pino Iorio
Editore: [S. l.]: Hyria, 1980
Lunghezza: 53 pagine; 24 cm
Soggetti: Sardegna, Identità nazionale, Cultura sarda, Saggi, Critica letteraria, Libri rari, terra dei nuraghes, Lingua sarda, Barbagia, Poeti sardi, Filologia, Autori sardi, Bibliografia, Opere generali, Canti barbaricini

Nato a Nuoro il 21 maggio 1867 da Antonio (avvocato) e da Raimonda Gungui, morto a Nuoro il 29 novembre 1914. Rimasto orfano di padre ancora bambino, frequentò le elementari e il ginnasio a Nuoro, il liceo e l’Università a Sassari. Dopo il servizio militare a Bologna, rientrò a Sassari iniziando la carriera di giornalista e collaborando a vari periodici e riviste. Amico di Attilio Deffenu, ebbe frequenti rapporti con il gruppo dei socialisti sassaresi. Diresse il giornale “L’Isola” che fondò con Gastone Chiesi.

Rientrato a Nuoro intraprese la carriera forense, acquistando presto fama di valente penalista. Fin da giovanissimo iniziò a comporre versi e la sua poesia si ispira prevalentemente al suo credo politico e alla vita del popolo barbaricino. Coltivò anche le passioni per la fotografia e la pittura, in linea con la propensione per le arti figurative peculiare degli anni a cavallo fra Otto e Novecento.

Sposatosi con Clorinda Pattusi, ebbe due figli: Raimonda (Biblina) morta a solo un anno e Vindice, che si cimentò con la poesia, componendo una silloge Parole a una donna bella (Cagliari, Trois, 1985). Nel 1908 fu colpito da un ictus che gli paralizzò definitivamente la parte destra del corpo. Per distrarlo, gli amici gli diedero l’opportunità di visitare alcuni dei luoghi più suggestivi della Sardegna, dove venne acclamato da una folla desiderosa di sentire i sui versi, ancora noti dai più.

Il poeta nacque a Nuoro il 21 maggio 1867 dall'avvocato Antonio Satta e da Raimonda Gungui. A soli cinque anni perdette il padre e la madre dovette quindi provvedere con sacrificio (sola / e triste come l'aquila selvaggia / che nutre i figli sulla rupe) ad allevare il piccolo Sebastiano e il fratello di lui, Giuseppino, divenuto poi alto funzionario al Ministero della Giustizia. Conseguì la laurea in legge a Sassari nel 1894, lavorando fin dal 1890 come giornalista presso il quotidiano L'Isola. Nel 1908 si ammalò, lasciando l'attività forense a causa della paralisi; privo della possibilità di parlare ma intellettualmente ancora perfettamente capace, dedicò il resto della sua vita a scrivere poesie.

Non è un personaggio che ha avuto molta fama a livello italiano ma per la Sardegna ha molta importanza; i nuoresi lo ricordano per la sua capacità di stare vicino alle persone più umili cogliendo problemi, vizi e virtù del popolo barbaricino di quel periodo. Durante il servizio militare a Bologna ebbe modo di avvicinarsi alla poesia di Carducci dalla quale fu molto influenzato.

Satta ha raccontato la vita sarda e quella nuorese con occhi critici; infatti era avvocato, giornalista, cultore della lingua e cultura sarda e autore anche di poesie in sardo, fra le quali resta molto cara ai nuoresi Su battizu (il battesimo in lingua sarda) eseguita in canto dal Coro di Nuoro. Nel comune di Nuoro è presente una piazza monumentale costruita nel 1967 dallo scultore Costantino Nivola intitolata a Sebastiano Satta.
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