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Libri antichi e moderni

Anonimo

Sentenza del Tribunale di Torino.nel giudizio Civile di Stato Bruneri-Canella

Tipografia Montrucchio, 1928

200,00 €

Coenobium Libreria

(Asti, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1928
Luogo di stampa
Torino
Autore
Anonimo
Editori
Tipografia Montrucchio
Soggetto
psichiatria, simple

Descrizione

In 8 (cm 17 x 24), pp. 39 + (1 bianca). Brossura editoriale. Testo su due colonne. Sentenza del tribunale di Torino del 22 ottobre-5 novembre 1928 in merito alla causa Bruneri-Canella relativa alla nota vicenda dello "smemorato di Collegno". All'inizio del marzo 1926 i custodi del cimitero israelitico di Torino sorprendevano un uomo nell'atto di rubare e portar via un'urna funeraria in bronzo. L'uomo veniva portato in questura ma non era in grado di fornire le proprie le generalita'. Sono quindi elencati tutti gli oggetti che venivano ritrovati in possesso dell'uomo nel tentativo di risalire alla sua identita' (fra gli altri, una cartolina illustrata raffigurante un mazzo di fiori con una scritta infantile "Al mio caro babbo, accetta gli auguri di un buon giorno onomastico che di cuore ti invia il tuo affezionatissimo Giuseppino"). Un medico diagnosticava all'uomo sintomi di alienazione mentale e propositi di suicidio che ne determinavano il ricovero presso il manicomio di Collegno. Lo sconosciuto venne in seguito fotografato dal dottor Ferrio e la sua immagine pubblicata sulla "Domenica del Corriere" del 6 febbraio 1927 e sull'Illustrazione del Popolo. La famiglia Canella, originaria di Padova e residente a Verona, riscontro' una somiglianza con un proprio scomparso, il professor Giulio Canella, dottore in lettere e filosofia, insegnante di pedagogia. Si recarono sul luogo Renzo Canella e Giulia Canella e si dissero felici di aver ritrovato rispettivamente il proprio fratello e marito. Il ricoverato veniva dimesso e affidato alle cure della signoria Giulia. Nel frattempo la questura di Torino identificava nell'uomo il latitante Mario Bruneri, torinese, colpito da vari mandati di cattura, e le indagini della polizia scientifica confermavano tale identificazione. La Procura lo faceva quindi rientrare in Manicomio per trattenerlo in arresto. L'uomo pero' dichiarava di essere Giulio Canella, mentre la famiglia Bruneri sosteneva fosse Mario Bruneri. La sentenza del 22 ottobre 1928 respinse la richiesta dei Canella di nuovi accertamenti e stabili' l'identita' dello sconosciuto come Mario Bruneri. In seguito a questa sentenza, furono presentati vari ricorsi da parte della famiglia Canella sempre rigettati. Lo "smemorato" fu quindi arrestato nel 1931 ma, grazie ad un'amnistia, pote' uscire di prigione nel 1933. In seguito si trasferi' in Brasile insieme a Giulia Canella facendosi iscrivere all'anagrafe come Giulio Canella.
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