Dettagli
Autore
De Hamel Christopher
Editori
Mondadori 2017 Prima Ed.
Stato di conservazione
Nuovo
Descrizione
8vo, tela ed. in sovracop. pp.658. Non succede spesso di aprire un libro e di iniziare uno straordinario viaggio nel tempo e nello spazio. Di imbattersi, pagina dopo pagina, in vicende di cui serbiamo una sbiadita memoria o di cui si conservano solo labili tracce. Di incontrare potenti sovrani e monaci avventurosi, studenti goliardi e devote principesse. Di passare dalle nebbie cupe d'Irlanda all'inebriante tepore della Spagna moresca, dal mistico silenzio delle colline toscane al vociare sboccato delle taverne tedesche. Ebbene, "Storia di dodici manoscritti" di Christopher de Hamel, uno dei massimi esperti mondiali di codici miniati, ci accompagna in questo viaggio sfogliando e analizzando alcuni tra i pi˘ affascinanti e preziosi manoscritti medievali. Dal Vangelo di Sant'Agostino, testimonianza dell'arrivo del cristianesimo in Inghilterra alla fine del VI secolo, al Codice Amiatino, la pi˘ antica bibbia a noi pervenuta; dal Libro di Kells, simbolo iconico della cultura irlandese, al Libro d'Ore di Giovanna di Navarra, che solleticÚ la bulimia predatoria di Hermann Gˆring. Ma anche i "Carmina Burana", noti soprattutto per la trasposizione musicale che ne fece il compositore tedesco Carl Orff, o gli "Aratea" di Leida, straordinario trattato di astronomia in versi e simbolo della rinascita carolingia della prima met‡ del IX secolo, o il "Semideus" Visconti, manoscritto umanista dedicato all'arte della guerra saccheggiato dai francesi nel 1499 dopo la conquista di Milano. E altri ancora. Sfogliare un manoscritto medievale, spiega de Hamel, vuol dire in primo luogo ammirarne le illustrazioni, annusarne l'odore, toccare con mano tutta la sua magnificenza e fragilit‡. Ma osservarne le abrasioni, i rammendi, le sfumature di colore, le legature, i pigmenti, cosÏ come i danni prodotti dal tempo, dall'umidit‡, dai topi, dall'incuria e dall'ignoranza degli umani, vuol dire anche ricostruirne le secolari vicende, i vagabondaggi, i passaggi di mano. Vuol dire risalire lungo la catena dei proprietari che lo hanno acquistato, rubato, custodito, ammirato, dimenticato, venduto. Ritornare alla temperie culturale e spirituale nella quale ha visto la luce. Dare un nome allo scriba che lo ha copiato o al miniaturista che lo ha illustrato. Rintracciare il monastero che lo ha prodotto, gli scaffali delle biblioteche sui quali si Ë coperto di polvere o gli itinerari che ha dovuto seguire per arrivare a volte ai limiti estremi del mondo conosciuto. PerchÈ intorno a ogni manoscritto si intrecciano infinite storie - di abati ambiziosi e di collezionisti, di malfattori e di avventurieri, di artisti e di dittatori - e perchÈ ogni manoscritto ha una propria storia da raccontare.