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Libri antichi e moderni

Bulart, Dora.

Tabula Rasa: pannelli, oggetti e sculture: Paolo Vivian.

Galleria Contempo, Pergine Valsugana (TN)., 2021

18,00 €

Adige Studio Bibliografico

(Trento, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2021
Autore
Bulart, Dora.
Editori
Galleria Contempo, Pergine Valsugana (TN).

Descrizione

45 p., 25 cm, bross. Condizioni : USATO - Stato : Ottimo. Altre note : La mostra “Tabula Rasa� di Paolo Vivian, allestita negli spazi della galleria Contempo a Pergine Valsugana (via T. Maier 48/a) è una sorta di “effemeride� sulla valenza dei modelli di libertà e delle norme sociali durante le straordinarie, assurde circostanze causate dalla pandemia negli ultimi due anni. La mostra è testimonianza di un travaglio nella ricerca dell’identità, dove il vuoto non e più allegoria, ma prende e stabilisce la propria forma visibile e il proprio potere sublime. Nel progetto di Vivian la metafora filosofica di tabula rasa è paragonabile ad uno stato d'animo personale e ad una realtà collettiva durante i tempi incerti. “Nelle mie opere cerco di materializzare delle intuizioni, delle emozioni, attraverso segni o simboli che esprimono dei concetti. Credo che la memoria collettiva sia il timbro di ciò che ci unisce e vorrei stimolare questo pensiero. Il concetto di “Tabula Rasa� è legato con libertà e identità. Esprime la forma del vuoto e la voglia di riempire di desiderio e di memoria futura, la speranza e la fede in un domani possibile.�, spiega l'artista. “Le trenta opere esposte – pannelli ed oggetti, ibride fra scultura e pittura - colorate o acromatiche, coperte da reti metalliche sono i simboli della limitazione e dell'oblio. Le composizioni astratte, informali, geometriche, semiotiche, dettagliate attraverso l'uso degli oggetti quotidiani, degli specchi e delle ombre, dei resti di una passata agiatezza. La “Tabula rasa� di Vivian è come una istantanea-flash del cromosoma di una realtà zero nell’alveare umano, dove solo la memoria e la speranza sono fertili.\r\nLa “Tabula Rasa� di Vivian non cancella, non giudica, non istruisce, non spaventa e non controlla, anzi offre, nella maniera provocatoria, ironica, aprendo lo spazio a una trascendenza e consapevolezza nel tentativo di dare forma e sostanza ad un vuoto e di definire il nostro fragile “domani� costruendolo sulla base dell'umanesimo e della libertà� (dal testo critico di Dora Bulart, nel catalogo della mostra).\r\nCatalogo con testo in italiano e inglese.
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