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Libri antichi e moderni

Bettinelli Saverio

Tragedie. Colla Traduzione della Roma salvata di M.r de Voltaire. Dedicate all'Altezza Reale della Serenissima Principessa Maria Beatrice Ricciarda d'Este Arciduchessa d'Austria. Edizione terza accresciuta d'alcuni Dialoghi sopra il Teatro moderno

A spese Remondini di Venezia, 1788

40,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1788
Luogo di stampa
Bassano
Autore
Bettinelli Saverio
Editori
A spese Remondini di Venezia
Soggetto
Letteratura italiana, Teatro
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
In ottimo stato
Lingue
Italiano
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

In-8°, pp. 340 + 83 contenenti i 'Dialoghi sopra il teatro moderno', brossura originale azzurra con titolo manoscritto su tassello cartaceo al dorso. Buon esemplare in barbe. Edizione remondiniana in raccolta delle tragedie del letterato mantovano, famoso soprattutto per l'aspra polemica antidantesca delle 'Lettere Virgiliane'. Precede il 'Discorso del teatro italiano', il principale scritto bettinelliano di estetica teatrale, soffermantesi 'intorno alle miserabili condizioni del teatro italiano e ai più sicuri modi di procurargli favore ed onore' (Bertana). Seguono le tre tragedie del Bettinelli (Gionata figlio di Saule, Demetrio Poliorcete o sia la virtù ateniese, Serse re di Persia), 'migliori assai dell'ordinario teatro gesuitico cui appartengono' (Renda-Operati, p. 151). Per il collegio di Bologna scrisse il Gionata; a Parma scrisse il Demetrio Poliorcete ossia la virtù ateniese (1754) e il Serse (1756). 'Le tre opere, raccolte poi in volume nell'edizione di Bassano del 1771, e successivamente ristampate con discorsi critici sulla tragedia francese e italiana (Opere, XIX e XX), ebbero un certo successo. Nell'ambito del gusto classicistico e nei limiti dell'imitazione dei teatro di Racine, Corneille e Voltaire, queste opere, destinate a rinnovare il repertorio moralizzato per le recite degli educandi, erano di qualche rilievo nel diffuso basso livello e nella crisi endemica del teatro, ed infatti poterono esercitare una suggestione sia sul Saul dell'Alfieri (non tanto per il tema biblico del Gionata, quanto per quello del tiranno maniaco del Serse) sia sull'Aristodemo del Monti.' (F. R. Presenti in D.B.I., IX, 1967, pp. 738-743). Bertana, 265-267. De Backer / Sommervogel, I, col. 1419, n. 17.
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