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Libri antichi e moderni

Viani, Lorenzo

Ubriachi. Illustrato con XII [12] xilografie originali dell’autore

Alpes (Stabilimento Tipografico Benedetti & Niccolai - Pescia),, 1923

800,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1923
Luogo di stampa
Milano,
Autore
Viani, Lorenzo
Pagine
pp. 278 [7]; 12 tavole xilografiche nel testo.
Editori
Alpes (Stabilimento Tipografico Benedetti & Niccolai - Pescia),
Formato
in 16°,
Edizione
Edizione originale.
Soggetto
Narrativa Italiana del '900 Libri Illustrati e d'Artista
Descrizione
brossura bianca con ampie unghiature stampata in nero anche al dorso, xilografie dell’autore in rosso ai piatti,
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Edizione originale. Normali sfrangiature all’ampia unghiatura della copertina, che sporge di oltre 5 mm dal testo e raramente si trova conservata in questa completezza; qualche localizzata integrazione in carta simile a detta unghiatura (angoli del piatto anteriore, testa e piede del dorso, punti sul taglio superiore); nel complesso un ottimo esemplare, bianchissimo alla copertina, fresco e pulito all’interno, solido alla legatura; timbro di possesso in facsimile di firma alla prima carta, non deturpante: «Domino». Libro raro a trovarsi nella brossura originale e in condizioni soddisfacenti. Opera prima narrativa, uscita due anni dopo «Ceccardo». Raccolta di dodici brevi ritratti su uomini dai soprannomi bizzarri (Peritucco, Naso a pesetto, Tatorino, Beppe il pelato.), i cui nomi reali non vengono mai rivelati; si tratta sempre di reietti avvinazzati abbandonati a se stessi, «vàgeri» (per usare una parola cara all'autore) tra i più umili. Come sempre, Viani adopera un linguaggio molto ricco ed ampio, accompagnato da «un'accesa visionarietà pittorica con cui si sfiora l'espressionismo» (Asor Rosa, «Letteratura italiana. Volume 7» Torino, Einaudi, 1991, p. 509). Ciascuno dei dodici ritratti è aperto da una xilografia dello stesso Viani che ne ritrae il protagonista. «La disperata poesia del vagabondaggio, la lotta di classe vissuta col furore d'una vendetta amorosa, i neri miraggi dell'esaltazione anarchica e bombardiera; le autentiche fierezze e intrepidezze, e le guasconate e le pagliacciate; il mare; ma un mare sul serio, puzzolente, come mille barili di aringhe putrefatte; e, soprattutto, in fondo a tutto questo, l’alcol: un alcol dozzinale, velenoso e feroce: ecco il libro di Viani. -- Il mare e il vino, questi due principi di libertà, e della più pericolosa libertà, sono espressi, nelle pagine del Viani, con l’integrità d’un grande sentimento lirico» (Emilio Cecchi e Natalino Sapegno, «Storia della letteratura italiana: il Novecento», Milano, Garzanti, 1987, p. 289). Edito in 1500 copie, «Gli ubriachi» fu dedicato «a Franco Ciarlantini», intimo amico dell'autore e già membro di spicco del partito fascista. Molto raro sul mercato. Jentsch, Libri d’artista, p. 358b