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Libri antichi e moderni

Sbarbaro, Camillo

Versi a Dina

All'insegna del pesce d'oro [Scheiwiller],, 1987

350,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1987
Luogo di stampa
Milano,
Autore
Sbarbaro, Camillo
Pagine
pp. [48].
Editori
All'insegna del pesce d'oro [Scheiwiller],
Formato
in 24°,
Edizione
Prima edizione autonoma.
Soggetto
Poesia Italiana del '900
Descrizione
brossura in bella carta arancione con ampi risvolti, in copertina «Gli amori di Giove e Semele» da un’acquaforte del 1930 di Pablo Picasso;
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Prima edizione autonoma. Esemplare n. 208 nella serie dei 400 numerati, completato dalla dedica ad personam. In ottime condizioni. Rarissimo volumetto edito da Scheiwiller nel settembre 1987 in 500 esemplari fuori commercio di cui 400 numerati da 1 a 400 e distribuiti agli amici di «Francesca e Francesco» (non siamo stati in grado di individuare queste persone) con l’indicazione a stampa al recto della seconda carta, seguita dal «per» concluso a mano dalla dedica ad personam; i restanti cento senza questo dettaglio e senza numerazione. -- Pubblicati per la prima volta su «Circoli», «I “Versi a Dina” (1931), fra le poesie d’amore più belle del 900, furono stampati per la prima volta in “Rimanenze” (All’Insegna del pesce d’oro, Milano 1955); l’ultima nel volume “L’opera in versi e prosa”, uscito nell’85 in coedizione Scheiwiller-Garzanti. Questo libriccino risulta essere perciò la prima edizione a sé stante dei “Versi a Dina” di Camillo Sbarbaro» (dalla nota dell’editore in fine). -- «Le cinque liriche dei “Versi a Dina” compongono il breve e delicato canzoniere amoroso forse ispirato da due donne diverse amate dal poeta, protette dal velo del senhal e comunque idealmente unite in un’unica figura [.]. Con l’aggiunta di “La bmabina che va sotto gli alberi”, scritta nel 1933 e pubblicata pure su “Circoli” nel luglio-agosto, le sei liriche sono le ultime di Sbarbaro, il quale, se si eccettuano alcuni scherzosi impromptus, si dedica successivamente alla sola revisione dei suoi testi poetici e compone soltanto testi in prosa» (Meridiano a c. di G. Costa, 2024, p. 1347-s).
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