Vie et mémoires de Scipion de Ricci. Composés sur le manuscrits autographes de ce prélat et d'autres personnages célèbres du siècle dernier.

Quattro volumi di cm. 20, pp. (4) 374; (4) 428; (4) 403; (4) 368. Ritratto inciso all'antiporta del primo volume. Bella legatura coeva in piena pelle, dorsi lisci con titoli e fregi in oro, piatti impressi a secco ed inquadrati da filetti dorati. Sguardie e tagli marmorizzati. Ottimo esemplare, a carte candide. Ex libris alle armi del Maresciallo Soult duca di Zara. Bell'edizione di quest'affascinante opera su uno dei personaggi più discussi nell'ambiente ecclesiastico del '700. Scipione de' Ricci, vescovo di Pistoia e di Prato, fu infatti una figura assai scomoda alla Santa Sede. L'ampia sezione di documenti contenuta in quest'opera ci lascia comprendere la sorta di esplicite denunce mosse soprattutto alla corrotta vita della chiesa. Riportiamo come esempio solo un breve passo (in italiano n.t.): "Dimostrazione della condotta che tengono i PP. di S. Domenico nel governo di noi religiose di S. Caterina di Pistoja. In vece di lasciarci nella nostra innocenza, ci ammaliziano colle parole e colle opere, et vengono con frequenza dalla sagrestia, della quale hanno quasi tutti le chiavi; ed essendoci una grata di sufficiente grandezza, ci fanno mille improprietà, ponendo perfino le loro vergogne ne' buchi della medesima. Mettono le mani nel seno delle loro amiche. Si lasciano uscire di bocca sentimenti bestiali, dicendo che consideriamo la nostra felicità, che senz'incomodo di far figli ci possiamo soddisfare; che finito il mondo, è finito tutto.".