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Libri antichi e moderni

Van Westerhout Arnold

Vita effigiata della Serafica Vergine S. Teresa di Gesu’ fondatrice dell’Ordine Carmelitano Scalzo dedicata all’Ill.ma et Eccellentissima Sig.ra la Sig.ra D. Ipolita Ludovisi Principessa di Piombino.

Van Westerhout, 1716

1500,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1716
Luogo di stampa
S. l.,
Autore
Van Westerhout Arnold
Editori
Van Westerhout
Soggetto
SANTA TERESA ICONOGRAFIA PRIME EDIZIONI ILLUSTRATORI MIRACOLI, MISTICISMO MISTICI DONNE SUORE

Descrizione

In 4° (26×19,5 cm); (4), LXVII, (1 b.) cc. di tav. Legatura coeva in mezza-pelle scura con filetti e fregi in oro al dorso. Piatti foderati con carta marmorizzata coeva. Tagli rossi. Esemplare in buone condizioni di conservazione ad ampli margini. Prima edizione. Frontespizio, lettera dedicatoria, ritratto di Giovanni dalla Croce, ritratto di Santa Teresa più 67 tavole, il tutto inciso in rame. Importante opera incisoria del celeberrimo incisore e pittore originario di Anversa, Arnold van Westerhout or Arnoldo van Westerhout (Antwerp, 21 February 1651 – Rome, 18 April 1725), sulla vita di Santa Teresa fondatrice dell’Ordine delle Carmelitane Scalze. La sua carriera artistica fu segnata da una straordinaria abilità tecnica nell’arte dell’incisione e da una vasta produzione di opere che spaziavano dalla ritrattistica alle illustrazioni botaniche fino alle serie tematiche. Van Westerhout iniziò la sua formazione artistica ad Amsterdam, un importante centro culturale e artistico dell’epoca. La città olandese fornì al giovane artista l’opportunità di entrare in contatto con la ricca tradizione artistica locale, influenzata dalle opere dei grandi maestri del secolo d’oro olandese. La sua abilità nel disegno e il suo interesse per l’arte dell’incisione emersero precocemente durante gli anni di apprendistato. La prima menzione documentata della sua carriera risale al 1674, quando Van Westerhout divenne membro della Corporazione di San Luca ad Amsterdam, un’associazione di artisti. Questa affiliazione fornì a Van Westerhout una piattaforma per entrare a far parte della comunità artistica locale, incontrare colleghi e condividere idee con altri maestri incisori dell’epoca. La sua abilità tecnica nell’arte dell’incisione gli valse presto una crescente reputazione. Van Westerhout si specializzò in diverse tecniche di incisione, tra cui l’acquaforte e il bulino, dimostrando una padronanza eccezionale nell’uso di strumenti specializzati per creare dettagli finemente incisi nelle sue opere. Una delle aree in cui Van Westerhout eccelse fu la ritrattistica incisa. Creò una serie di incisioni ritraenti figure di spicco dell’epoca, inclusi artisti, uomini di lettere e nobili. I suoi ritratti si distinsero per la loro precisione anatomica e per la capacità di catturare l’essenza e la personalità dei soggetti. La raffinatezza tecnica delle sue opere lo rese una scelta popolare tra coloro che desideravano ritratti incisi di alta qualità. Tuttavia, la fama di Van Westerhout si consolidò principalmente attraverso la sua notevole produzione di illustrazioni botaniche. Collaborò con importanti botanici e scienziati dell’epoca, tra cui Herman Boerhaave, contribuendo con le sue incisioni a pubblicazioni scientifiche e opere di divulgazione. Le sue rappresentazioni di piante erano caratterizzate da un dettaglio minuzioso e da una fedeltà scientifica, dimostrando una profonda comprensione della botanica. Uno dei progetti più significativi di Van Westerhout fu la collaborazione con il botanico Johann Jacob Dillenius per l’opera “Hortus Elthamensis”, pubblicata nel 1732. Questo lavoro conteneva una serie di incisioni botaniche di alta qualità, molte delle quali erano opera di Van Westerhout. Le illustrazioni erano accompagnate da dettagliate descrizioni scientifiche delle piante, sottolineando la sinergia tra arte e scienza nella sua produzione. La sua influenza si estese ben oltre i confini olandesi, contribuendo a consolidare la reputazione dell’Olanda come centro di eccellenza nelle arti grafiche. Van Westerhout non solo contribuì all’evoluzione dell’arte incisoria, ma anche alla diffusione della conoscenza botanica attraverso le sue illustrazioni dettagliate e accurate. Arnold van Westerhout morì nel 1725, ma la sua eredità artistica e scientifica ha resistito nel tempo. Fin dal 1679 si trasferì a Venezia dove lavorò con Giovanni Palazzi (1640–1703) in collaborazione con i suoi colleghi incisori di Anversa Pieter van Sickeleers e Cornelis van Merlen. Ma è con il suo trasferimento a Roma nel 1681 che ottenne un notevole successo, divenendo in pochi anni uno dei più importanti e ricercati incisori d’Europa. L’opera ripercorre la vita ed i miracoli di Santa Teresa di Gesù, conosciuta anche come Santa Teresa d’Avila, è stata una monaca carmelitana, mistica e riformatrice spagnola del XVI secolo. Nata il 28 marzo 1515 a Gotarrendura, Spagna, con il nome di Teresa Sánchez de Cepeda y Ahumada, mostrò fin da giovane una profonda devozione religiosa. Entrata nel monastero carmelitano di Santa Maria della Grazia a 20 anni, Teresa presto iniziò a sperimentare visioni mistiche e estasi divine. Nel tentativo di riformare l’ordine carmelitano, fondò il monastero di San Giuseppe ad Avila nel 1562. La sua visione era quella di ritornare alla pratica ascetica e contemplativa originaria del Carmelo. Santa Teresa scrisse numerose opere spirituali, tra cui il suo celebre “Autobiografia”, in cui descrisse le sue esperienze mistiche e la sua profonda unione con Dio. Fu anche autrice di capolavori come “Il Castello Interiore” e “Il Cammino di Perfezione”, opere che riflettono il suo impegno per la preghiera e la vita spirituale. La vita di Santa Teresa è stata caratterizzata da numerosi miracoli attribuiti alla sua intercessione divina. Si dice che abbia compiuto miracoli di guarigione, di “resuscitazione” e bilocazione. In uno degli episodi più noti, avrebbe guarito miracolosamente una suora gravemente malata con un solo segno di croce. Canonizzata nel 1622, Santa Teresa di Gesù è stata dichiarata Dottore della Chiesa nel 1970 da Papa Paolo VI. Il suo contributo alla spiritualità cristiana e la sua eredità mistica continuano a influenzare milioni di persone in tutto il mondo, con numerosi fedeli che la venerano come patrona dei malati e degli studiosi. La festa di Santa Teresa è celebrata il 15 ottobre, un giorno in cui la Chiesa cattolica commemora la sua vita e i suoi insegnamenti. Ottimo esemplare con buoni margini. Rif. Bib.: esemplare identico a quello digitalizzato della Sheridan Libraries; Le Blanc e Nagler riportano solo una serie di 52 fogli.