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Libro

Nicoletta Moccia, Fabio Minazzi

Il male comune nella storia. Le donne collaborazioniste processate a Milano dal 1945 al 1947

Mimesis, 2019

non disponibile

Mimesis Edizioni (Sesto San Giovanni, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2019
ISBN
9788857552194
Autore
Nicoletta Moccia
Pagine
422
Collana
Centro internazionale insubrico. Studi (30)
Editori
Mimesis
Formato
210×140×33
Soggetto
Guerra mondiale 1939-1945, Donne, Processo, Storia: eventi e argomenti specifici, Storia d’Europa, Studi di genere: donne e ragazze, Italia, 1950–1959
Prefatore
Fabio Minazzi
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

Guardare le collaborazioniste con gli occhi della storia di genere significa tendere a non riflettere sul ruolo rivestito dalle stesse nel periodo 1943-’45. Sono coloro che hanno preso parte attiva alla storia del tempo, compiendo opere espressione del male dilagante. Ed ecco che la verità processuale, emersa attraverso l’attenta lettura dei fascicoli di alcune imputate, fa affiorare il male comune inteso non agostinianamente come assenza del bene, bensì quale libera estrinsecazione della volontà umana, del bene di pochi. Parafrasando un’espressione di Massimo Recalcati, il male comune diviene un sistema pervasivo che, gradualmente, si espande penetrando all’interno degli anditi più reconditi della mente umana in grado di pervenire alla persecuzione dell’altro. Le vicende affiorate consentono non solo di ricostruire avvenimenti trascurati e caduti nell’oblio, ma aprono il varco alla riflessione fenomenologica. Il male trova nel suo opposto la dissoluzione del negativo: attraverso l’amore, inteso come la più alta espressione del bene, vi è l’implicazione della condizione femminile, la quale si esplicita tramite la debolezza dell’umanità. Quest’ultima, costituita da una prevalenza mediatica maschile, vorrebbe dominare ma non vi riesce nella sua egoistica affermazione, ricorrendo all’universo femminile nei momenti di inesorabile precarietà. Ed ecco che la donna, per antonomasia estrinsecazione di positività, di colei che genera il buono, cioè il nuovo uomo, la vita, manifestazione di sicuro progresso diviene il fulcro nodale dell’argomentazione che conduce a ri-memorare, a ri-costruire i processi celebrati nei confronti delle collaborazioniste, mettendo in luce – per dirla con Paul Ricoeur – ciò che è stato, ciò che non dovrebbe essere, ma che deve essere combattuto: il male. L’etica, la politica e la società, in primis, chiedono il superamento del male comune, anzi la modificazione del male in bene per la collettività. Prefazione di Fabio Minazzi.