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De Sade,LE SVENTURE DELLA VIRTÙ,ES 1991[BIBLIOTECA DELL'EROS 6,erotismo
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Dettagli
Descrizione
D.A.F. De Sade
LE SVENTURE DELLA VIRTÙ,
ES, Milano 1991, prima edizione,
brossura illustrata, 22x13 cm., pp.153,
traduzione di Adriano Spatola,
con uno scritto di Gilbert Lely,
titolo originale: Les infortunes de la vertu,
collana BIBLIOTECA DELL'EROS n.6
in copertina: Perugino, Maria Maddalena (particolare),
retro di copertina:
Man Ray, Ritratto immaginario di D.A.F. de Sade, 1928,
ISBN 88-85357-06-7,
peso: g.200
CONDIZIONI DEL LIBRO: ottime
INDICE
LE SVENTURE DELLA VIRTÙ 9
POSTFAZIONE di Gilbert Lely 145
dalle note di copertina:
« È fra il 23 giugno e l'8 luglio 1787, alla
Bastiglia, nella sua stanza della Seconda
Libertà, che il marchese de Sade, nonostan-
te una dolorosa malattia agli occhi, redige
senza posa il racconto filosofico Le sventure
della virtù. Completo nella sua prima stesu-
ra, destinato allora a far parte dei Contes et
Fabliaux du XVIIIe siècle, che il prigioniero
stava scrivendo, Le sventure doveva subire
notevoli modifiche a partire dall'anno se-
guente [...].
Se il racconto delle Sventure
della virtù non avesse dato origine all'am-
pia narrazione del 1791, poi al romanzo-
fiume della Nouvelle Justine, del quale è il
rivolo primitivo, esso sarebbe considerato,
nel campo della novella, come la creazione
più originale del marchese de Sade. La sua
teoria preferita vi si sviluppa già in uno spi-
rito sistematico. Molte virtù punite sono of-
ferte alla riflessione del lettore: la castità
(episodio di Dubourg); il rifiuto di rubare
(Du Harpin); quello di associarsi a una ban-
da di malfattori (nella foresta di Bondy);
quello di prestarsi a un avvelenamento
(M.me de Bressac): il fatto di opporsi alla
dissezione di una fanciulla viva (Rodin); la
pietà (l'eroina vuole accostarsi ai sacramen-
ti: i monaci la violentano); infine la benefi-
cenza (episodio del capo dei falsari e del
bambino salvato da un incendio).
Nelle Sventure della virtù, come nei miglio-
ri racconti dei Crimes de l'amour, il mar-
chese de Sade si è elevato all'altezza dei
migliori scrittori europei del genere. Che
vivezza nella narrazione, che energia nei
dialoghi, come resta puro il suo lessico nel
mezzo degli orrori che ci riferisce, come sa
straziarci il cuore la sua maestria nelle gra-
dazioni! ».
(Dallo scritto di Gilbert Lely)