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Lili Brik/Majakovskij,LA LEGGENDA DI CINELANDIA,1994 Fahrenheit 451[cinema
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Dettagli
Descrizione
Lili Brik e Majakovskij,
LA LEGGENDA DI CINELANDIA,
Edizioni Fahrenheit 451, Roma 1994,
prima edizione,
brossura, 8,5x15 cm., pp. 121,
collana I TASCHINABILI,
peso: g.75
cod. 0187
CONDIZIONI DEL LIBRO: ottime, come nuovo
dalla PREMESSA
"Zakóvannaja filmài" (Incatenata (d) alla pellicola)
è il secondo film della serie di "partecipazioni
concreative" di Majakovskij che formano la sua
cinebiografia (come si sa egli scrisse una
dozzina di sceneggiature, e interpretò due
fra i film che ne furono tratti e di cui
non resta completo che "La signorina e il
teppista" dal racconto "La maestrina degli
operai" di Edmondo De Amicis). Di questo
film restano solo alcuni scarti di montaggio
che Lili Brik ritrovò e salvò dopo un incendio
che aveva distrutto la Neptun Film con tutte
le pellicole prodotte da quella ditta. Come è
noto, Lili Brik regalò poi questi scarti di
pellicola al nostro Gianni Toti. Li-li Brik,
che aveva impersonato la ballerina di
"Zakóvannaja filmài", nel suo "Ricordo
di Majakovskij" (nella rivista Znamja, Mosca 1941)
rammenta che il poeta "ha scritto la
sceneggiatura con lo stesso entusiasmo
e serietà con cui scriveva le sue
poesie migliori" e ricorda che il poeta
intendeva scrivere una seconda
parte del film descrivendo la vita del
pittore nel mondo al di là dello
schermo, in quel paese fantasmagorico
del cinema popolato da eroi di
celluloide, verso il quale era partito
nel finale di "Incatenata (d)alla pellicola".
Majakovskij stesso interpretò la
parte del pittore e disegnò anche il
manifesto pubblicitario per il film, le
cui riprese terminarono nel giugno
del 1918.
Il poeta non rimase soddisfatto della
regia di Nicandr Turkin perché,
come notava nella prefazione alla sua
raccolta di sceneggiature, il regista
"aveva rovinato la sceneggiatura in
maniera vergognosissima" e ritornò
otto anni dopo sullo stesso argomento
scrivendo la sceneggiatura di un
nuovo possibile film: "Il cuore del cinema".
Il 17 agosto 1926 ricevette a Yalta
una richiesta scritta per due sceneg-
giature: "Elettrificazione" e
"Incatenata (d)alla pellicola" da parte della
Direzione PanUcraina di foto-cinematografia.
Durante il suo soggiorno
a Kharkov, l' 11 ottobre 1926,
Majakovskij firmò il contratto per
"Incatenata (d)alla pellicola" che
consegnò poi in breve tempo. Questa
era un rifacimento, con molte modifiche,
dell'omonima in base alla quale
venne girato il film da Turkin, o
meglio, era una nuova sceneggiatura
sullo stesso tema.
Nella copia dattiloscritta provvista
dell'autorizzazione del Comitato
Superiore per Soggetti Cinematografici
presso il Commissariato per l'Istruzione
della Repubblica Sovietica
Ucraina del 26 novembre 1926, da
usare per le riprese, figurano due
titoli: "Incatenata (d)alla pellicola" e
"Il cuore del cinema".
Nella prefazione scritta da Majakovskij alle
sceneggiature raccolte in unico volume,
il poeta dà il titolo "Il cuore del cinema"
precisando che insieme a
"L'amore di Sckafoliubov" sono da considerarsi
"le sceneggiature più tipiche
per me e interessanti per la via intrapresa
dalla nuova cinematografia".
"Il cuore del cinema" non fu mai
utilizzato per un film, né dalla Direzio-
ne Centrale (VUFKU) né dalla produzione
cinematografica di Mosca
"Mesc'rabpom-Rus" con la quale
Majakovskij entrò più tardi in trattative.
In questo volume presentiamo i foto-
grammi che ci mostrano ciò che re-
sta del film di Nicandr Turkin girato
nel 1918 e andato distrutto. La rico-
struzione si deve a Lili Brik che ci
ha lasciato anche il prezioso rias-
sunto (noi potremmo anche dire
"soggetto", ma forse impropriamen-
te) della prima versione di "Incate-
nata (d)alla pellicola" anch'essa per-
duta e che qui anteponiamo alla sce-
neggiatura già conosciuta de "Il cuo-
re del cinema".
poet-scriptum
Quest'animadvertentia sostituisce le
"noticine(matografìche)" che si ag-
giungevano originariamente ai testi;
note oggi incongrue forse e quasi si-
curamente inesatte, dati gli sconvol-
gimenti istituzionali in cui è incorsa
l'ex Unione Sovietica.
A puro titolo d'esempio, ci si infor-
mava che de "Il cuore del cinema"
ovvero "Il cuore dello schermo" esi-
stono (esistevano?) una copia datti-
loscritta autorizzata (Archivio Stata-
le Centrale di Arte e Letteratura,
- ZGALI - come sarà stato ribattez-
zato nel castello di ELTSINore?) e
una copia dattiloscritta (Istituto
Pansovietico di Cinematografia,
VGIK, leggi Vghik); infine una copia
dattiloscritta della quarta parte e
dell'epilogo (depositata presso A.V.
Fevralskij).
Quando e perché nasce
un'opera poetica, si do-
mandava Majakovskij e ci
domandiamo anche noi,
continuando a rispondere
dal di dentro della questio-
ne poietica pubblicando
qui appunti-scalette, sce-
neggiatura prima e secon-
da di Incatenata alla pelli-
cola e de II cuore del cine-
ma, il film realizzato e per-
duto, il film sognato e ir-
realizzato (ma tutti ricom-
posti nella Trilogia Maja-
kovskijana elettronica di
Gianni Toti...).
A proposito, l'altra questio-
ne è quella del plagio per-
petrato da Woody Alien con
La rosa Purpurea del Ca-
iro. La corrispondenza fra
Gianni Toti e Hollywoody
Alien offre adesso una bella
testimonianza, apparente-
mente-realmente aprocrifa.