Bellissimo esemplare della prima e rarissima pianta della città, disegnata da Raffaello Guicciardi, incisa da Natale Bonifacio per l’editore Paolo Graziani. In un cartiglio a forma di nastro posto sotto il bordo superiore è inciso il titolo: ACQUAPENDENTE. Sempre in alto sono raffigurati lo stemma del cardinale Alessandro Farnese, quello di papa Gregorio XIII (Ugo Boncompagni) e quello della città. Nell’angolo inferiore sinistro si trova la firma Pauli Gratiani formis Romae. Nel cartiglio in basso a sinistra è incisa la dedica: Ill.mo et R.mo Sig.r Alessandro Cardinal Farnese S.r mio Cole.mo Dedico à V.S. Ill.ma il Disegno d’Acquapendente Terra devotiss.a del nome suo; fatto da me simil. suo devotiss.o Se3rvitore. Si degerà accettarlo, havendo più riguardo, all’affetto dell’animo mio, che à questo picciol dono, & umilm[ente] le fo riverenza, Di V.S. Ill.ma et R.ma Ser.tor humiliss.o Raffaello Guicciardi. Segue, distribuita su cinque colonne, una legenda numerica di 30 rimandi a luoghi e monumenti notabili, ed infine la data - 1582 - e il monogramma NBF che identifica nel dalmata Natale Bonifacio l’incisore della lastra. Esemplare nel secondo stato di cinque, con gli indirizzi di Paolo Graziani e Pietro de Nobili. Tiratura databile al 1585/86 circa. Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, in eccellente stato di conservazione. “Pianta prospettica della città incisa da Natale Bonifacio su disegno di Raffaello Guicciardi, dedicata ad Alessandro Farnese il Giovane. L’opera rappresenta la prima e la migliore rappresentazione a stampa della città, all’epoca appartenente al Ducato di Orvieto. La lastra è stampata dalla tipografia di Paolo Graziani. Il solo esemplare noto di questa tiratura è quello conservato a Chicago, nella collezione Novacco. Esiste poi una tiratura in cui al nome del Graziani è aggiunto quello di Pietro de Nobili, databile al breve periodo in cui i due furono soci, fino al 24 maggio 1585, quando Graziani vendette la sua parte al collega. L’opera è elencata nell’inventario allegato alla vendita, al n. 349, come “Acquapendente”. Un’ulteriore tiratura della lastra, prima sconosciuta, mostra il nome dei due editori abraso ma ancora leggibile. È databile dopo la morte del de Nobili (maggio 1586) che implicò anche la dispersione del suo patrimonio calcografico, diviso tra Marcello Clodio e Girolamo Arbotti prima e Giovan Battista de Cavalleris, Tommaso Moneta e Marco Antonio Capriata poi. Come risulta dall’inventario del 30 maggio 1589 (n. 302), la lastra di Acquapendente divenne di proprietà di Girolamo Arbotti. La lastra fu quindi acquistata dalla tipografia De Rossi, dalla quale fu edita per la prima volta intorno al 1650 e ristampata nel 1686 con aggiunto l’imprint di Giacomo de Rossi; una nuova dedica a Monsignor Luciani e altre varianti ancora. Furono aggiornati gli stemmi, con quello di Aurelio Luciani e di papa Innocenzo XI che sostituirono quello del cardinal Alessandro Farnese e di papa Gregorio XIII. La legenda viene emendata, con il numero 28 che diventa Palazzo Viscontini e il numero 29 cambiato in Torre dell’Orologio” (cfr. Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, pp. 2214-15). Opera di rarità assoluta. Bibliografia S. Bifolco- F. Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, pp. 2214-15, tav. 1072, II/V; Brandhuber-Juffinger (2011); n. 83; Christie’s (2012): n. 65; Destombes (1970): nn. 64-64a; Ganado (1994): III, n. 189; Shirley (2004): III, n. 1; Lise (1971): pp. 20-22, n. 5; Pagani (2008): p. 380; Pagani (2011): p. 134; Rossi (1983): p. 4, B e n. 5; Tooley (1939): n. 95. Beautiful example of the first and very rare map of the city, drawn by Raffaello Guicciardi, engraved by Natale Bonifacio for the publisher Paolo Graziani. Map in the second state of five, with the addresses of Paolo Graziani and Pietro de Nobili. Magnificent example, printed on contemporary laid paper, in excellent condition. In the upper cartouche the title: ACQUAPENDENTE. On the top, the are the coat of arms of Cardinal Alessandro Farnese, the coat of Pope Gregory XIII (Ugo Boncompagni) and that of the city. In the lower left corner the signature Pauli Gratiani formis Romae. The dedication is in the cartouche on the lower left: Ill.mo et R.mo Sig.r Alessandro Cardinal Farnese S.r mio Cole.mo Dedico à V.S. Ill.ma il Disegno d’Acquapendente Terra devotiss.a del nome suo; fatto da me simil. suo devotiss.o Se3rvitore. Si degerà accettarlo, havendo più riguardo, all’affetto dell’animo mio, che à questo picciol dono, & umilm[ente] le fo riverenza, Di V.S. Ill.ma et R.ma Ser.tor humiliss.o Raffaello Guicciardi. Distributed on five columns, a numerical key of 30 references to the notable places and monuments, followed by the date - 1582 - and the monogram NBF that identifies in Natale Bonifacio the engraver of map. Without orientation and graphic scale. ' “Pianta prospettica della città incisa da Natale Bonifacio su disegno di Raffaello Guicciardi, dedicata ad Alessandro Farnese il Giovane. L’opera rappresenta la prima e la migliore rappresentazione a stampa della città, all’epoca appartenente al Ducato di Orvieto. La lastra è stampata dalla tipografia di Paolo Graziani. Il solo esemplare noto di questa tiratura è quello conservato a Chicago, nella collezione Novacco. Esiste poi una tiratura in cui al nome del Graziani è aggiunto quello di Pietro de Nobili, databile al breve periodo in cui i due furono soci, fino al 24 maggio 1585, quando Graziani vendette la sua parte al collega. L’opera è elencata nell’inventario allegato alla vendita, al n. 349, come “Acquapendente”. Un’ulteriore tiratura della lastra, prima sconosciuta, mostra il nome dei due editori abraso ma ancora leggibile. È databile dopo la morte del de Nobili (maggio 1586) che implicò anche la dispersione del suo patrimonio calcografico, diviso tra Marcello Clodio e Girolamo Arbotti prima e Giovan Battista de Cavalleris, Tommaso Moneta e Marco Antonio Capriata poi. Come risulta dall’inventario del 30 maggio 1589 (n. 302), la lastra di Acquapendente divenne di proprietà di Girolamo Arbotti. La lastra fu quindi acquistata dalla tipografia De Rossi, dalla quale fu edita per la prima volta intorno al 1650 e ristampata nel 1686 con aggiunto l’imprint di Giacomo de Rossi; una nuova dedica a Monsignor Luciani e altre varianti ancora. Furono aggiornati gli stemmi, con quello di Aurelio Luciani e di papa Innocenzo XI che sostituirono quello del cardinal Alessandro Farnese e di papa Gregorio XIII. La legenda viene emendata, con il numero 28 che diventa Palazzo Viscontini e il numero 29 cambiato in Torre dell’Orologio” (cfr. Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, pp. 2214-15). Bibliografia S. Bifolco- F. Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, pp. 2214-15, tav. 1072, II/V; Brandhuber-Juffinger (2011); n. 83; Christie’s (2012): n. 65; Destombes (1970): nn. 64-64a; Ganado (1994): III, n. 189; Shirley (2004): III, n. 1; Lise (1971): pp. 20-22, n. 5; Pagani (2008): p. 380; Pagani (2011): p. 134; Rossi (1983): p. 4, B e n. 5; Tooley (1939): n. 95. Cfr.