Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Sei in possesso di una Carta del Docente o di un Buono 18App? Scopri come usarli su Maremagnum!

Stampe

LUCCHESI Michele Grechi

Architettura Fantastica

1555

300,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
1555
Formato
175x214
Incisori
LUCCHESI Michele Grechi
Descrizione
P. Picardi, Perino del Vaga Michele Lucchese e il Palazzo di Paolo III al Campidoglio, pp. 89-101

Descrizione

Bulino, 1550 circa. Della serie: Prospettive et Antichità di Roma. Dedicata al cardinale Guido Ascanio Sforza, la serie è il risultato di una raccolta di disegni fatta dall'autore. Il numero di tavole che compone l'opera varia, a seconda dei diversi esemplari, da un minimo di venti ad un massimo di quarantasette. Le prime venti tavole, che seguono il frontespizio non datato e la dedica, rappresentano architetture immaginarie composte da archi, portici classicheggianti, spesso con pavimentazione quadrettata. In alcuni casi, le scene sono arricchite da piccoli personaggi. Queste vedute fantastiche non sono creazioni originali di Michele Lucchese, ma si basano sulla serie Vue d'optique, pubblicata nel 1551 ad Orléan dall'architetto e incisore Androuet du Cerceau. Rispetto al modello francese, Lucchese apporta una serie di rilevanti modifiche, a cominciare dal formato che, da circolare, diventa rettangolare. Circa la datazione della serie del Lucchese, un sicuro terminus post quem è il 1551, anno della pubblicazione di Vue d'Optique. M. Bury data, invece, la serie al 1563-64. Probabilmente le prime 20 tavole furono realizzate tra il 1554 e il 1557, poiché, nella dedica al cardinale, l’autore Sforza fa riferimento a la superba “fabrica…ch'ella fa hora”: si tratterebbe del palazzo Sforza di Proceno, unico edificio che il cardinale abbia fatto costruire e i cui lavori furono avviati nel 1554; nel 1557, invece, una parte dell'edificio risultava abitabile. Le altre tavole, di invenzione del Grechi, con varie vedute romane, sembrerebbero più tarde e riferibili agli anni 1578-80; pertanto, è ipotizzabile che queste tavole siano state aggiunte solo in un secondo momento alla serie originaria.