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Stampe

LASINIO Carlo

Io son Guerriero non temer mia bella, Difenderò la tua beltade in campo.

1790

550,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1790
Formato
260 X 210
Incisori
LASINIO Carlo

Descrizione

Io sono Guerriero non temere mia bella; Tu l’Amor mio Sarai, tu la mia Stella. Difenderò la tua beltade in campo: Ed io per te Sarò fulmine e lampo. Acquaforte, finemente colorata a tempera in epoca, firmata in lastra C. Lasinio inc. Da un soggetto di Leonardo da Vinci. Appartiene ad una divertente serie di ritratti caricaturali probabilmente ideata sia per divertire gli spettatori dell'epoca, sia come monito urgente a non cadere nei vizi della follia e della vanità. Le raffigurazioni si basano, in forma modificata, sui famosi disegni di teste grottesche di Leonardo da Vinci, oggi conservati nella collezione della Biblioteca Ambrosiana di Milano. Mentre Leonardo si dedicava con meticolosità quasi scientifica alle deformazioni della fisionomia umana, le opere di Lasinio sono dominate da un elemento burlesco e moraleggiante. Le quartine capricciose e beffarde che si trovano tra le raffigurazioni criticano l'intrinseca cecità della natura umana di fronte al proprio decadimento fisico e la sua tendenza a fingere la giovinezza attraverso costumi ostentati. Questa serie di caricature, estremamente rara, non è descritta in nessuno dei cataloghi ragionati delle stampe di Lasinio. Probabilmente in origine comprendeva un totale di 12 fogli; 10 di questi si trovano nella Raccolta Achille Bertarelli di Milano. La colorazione, coeva e appena conservata, rende le raffigurazioni particolarmente vivaci. Carlo Lasinio (Treviso 1759 - Pisa 1838) dopo aver studiato pittura all'Accademia di Venezia, si dedicò all'incisione, lavorando per breve tempo in patria. Verso il 1780 il Lasinio era già a Firenze, dove iniziò la sua fortunata carriera di incisore di riproduzione. Praticò tutte le tecniche tradizionali dell'incisione - bulino, acquaforte, maniera nera, incisione a contorno - e sperimentò con successo il rivoluzionario sistema di E. Dagoty-Le Blon, che prevedeva l'utilizzazione di lastre multiple inchiostrate con i colori rosso, giallo e azzurro che davano l'impressione dell'acquerello. Egli sperimentò a lungo tale tecnica - che già aveva interessato anche Bartolozzi - perfezionandola e combinandola con altre e ritoccando a mano col pennello alcune parti meno riuscite. Con questa tecnica, cromaticamente efficace, riprodusse la numerosa serie di acqueforti - più di 350 incisioni - degli autoritratti conservati agli Uffizi, Ritratti de' pittori esistenti nella Reale Galleria di Firenze…, pubblicata a partire dal 1789. Per gli editori fiorentini Niccolò Pagni e Giuseppe Bardi, realizzò immagini documentarie relative all'assedio di Mantova da parte dell'armata francese. Ancora per Bardi e Pagni nel 1796 uscì la raccolta di Costumi dei contadini di Toscana, nella quale l'artista, autore delle prime undici tavole, utilizzò il sistema detto à poupée, una sorta di tampone per ciascun colore. Nel 1800 un ritratto di Ferdinando III gli valse la nomina a maestro d'intaglio della Reale Accademia di Firenze. Bellissima impressione su carta vergata coeva, con margini, in buono stato di conservazione, Bibliografia Non in Cassinelli, Nagler e Le Blanc; C. Alberici, Leonardo e l'incisione. Stampe derivate da Leonardo e Bramante dal XV al XIX secolo, Milano 1984, pp.139-140, n. 202-204. ' Io sono Guerriero non temere mia bella; Tu l’Amor mio Sarai, tu la mia Stella. Difenderò la tua beltade in campo: Ed io per te Sarò fulmine e lampo. Etching, signed in plate C. Lasinio inc. From a subject by Leonardo da Vinci. Belongs to an amusing series of caricature portraits probably designed both to amuse the spectators of the time and as an urgent warning not to fall into the vices of folly and vanity. The depictions are based, in modified form, on Leonardo da Vinci's famous drawings of grotesque heads, now preserved in the collection of the Biblioteca Ambrosiana in Milan. While Leonardo devoted himself with almost scientific meticulousness to deformations of the human physiognomy, Lasinio's works are dominated by a burlesque and moralistic element. The whimsical and mocking quatrains between the depictions criticize the inherent blindness of human nature to its own physical decay and its tendency to feign youth through ostentatious costumes. This extremely rare series of caricatures is not described in any of Lasinio's catalogs raisonné of prints. It probably originally comprised a total of 12 sheets; 10 of these are in the Achille Bertarelli Collection in Milan. The coloring, coeval and barely preserved, makes the depictions particularly vivid. Carlo Lasinio (Treviso 1759 - Pisa 1838), after studying painting at the Venice Academy, devoted himself to engraving, working briefly in his homeland. Around 1780 Lasinio was already in Florence, where he began his successful career as a reproduction engraver. He practiced all the traditional techniques of engraving - burin, etching, black manner, contour engraving - and successfully experimented with E. Dagoty-Le Blon's revolutionary system of using multiple plates inked with the colors red, yellow and blue that gave the impression of watercolor. He experimented extensively with this technique-which had already interested Bartolozzi as well-perfecting it and combining it with others and retouching some less successful parts by hand with a brush. With this chromatically effective technique, he reproduced the numerous series of etchings-more than 350 engravings-of the self-portraits preserved in the Uffizi, Ritratti de' pittori esistenti nella Reale Galleria di Firenze., published beginning in 1789. For Florentine publishers Niccolò Pagni and Giuseppe Bardi, he produced documentary images relating to the siege of Mantua by the French army. Again, for Bardi and Pagni in 1796 came out the collection of Costumes of the Peasants of Tuscany, in which the artist, author of the first eleven plates, used the system known as à poupée, a kind of pad for each color. In 1800 a portrait of Ferdinand III earned him an appointment as master of carving at the Reale Accademia of Florence. Beautiful impression on contemporary laid paper, with margins, in good condition. Bibliografia Not in Cassinelli, Nagler e Le Blanc; C. Alberici, Leonardo e l'incisione. Stampe derivate da Leonardo e Bramante dal XV al XIX secolo, Milano 1984, pp.139-140, n. 202-204. ' Cfr.
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