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Stampe

ORLANDI Giovanni

La Cita di Trapani in Sicilia

1590

4000,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1590
Formato
540 X 400
Incisori
ORLANDI Giovanni
Soggetto
Cartografia Rara

Descrizione

Prima e rarissima pianta di Trapani firmata da Giovanni Orlandi, conosciuta per soli altri tre esemplari istituzionali - Fano, Biblioteca Federiciana; Parigi, Bibliothèque Nationale; Milano, Raccolta Bertarelli. In alto al centro, in un cartiglio, è impresso il titolo: LA CITA DI TRAPANI IN SICILIA. Lungo la parte superiore della tavola, disposta su nove colonne, è incisa una legenda alfanumerica di 72 rimandi (A-Z e 1-47 oltre a 2 simboli) a luoghi e monumenti notabili della città. Segue l’imprint editoriale: Ioannes Orlandij Formis Romae. Opera priva di orientazione e scala grafica. Esemplare del primo stato di due, con l’imprint di Giovanni Orlandi. Acquaforte e bulino, circa 1590, impressa su carta vergata coeva con filigrana “aquila nel cerchio sormontato da corona” (Woodward nn. 54-75, carta italiana della seconda metà del ‘500) rifilata al rame, in perfetto stato di conservazione. Magnifica prova, ricca di toni. “Pianta prospettica della città, priva di data, stampata a Roma e firmata da Giovanni Orlandi. Trapani viene rappresentata con la particolare configurazione a falce del promontorio su cui la città sorse, e da cui derivò il nome, dal greco ?. Molto particolare e inconsueta la prospettiva da sud-est. Si notano la cinta muraria e, ai quattro angoli, il castello di Terra, il bastione Imperiale, il bastione San Francesco ed il Bastione Impossibile; a nord, la scogliera artificiale; sulla destra, il canale navigabile; il reticolato in basso indica la zona delle saline. Nella pianta è tracciato il fossato (D - Fosso diaqua) che separava la città dal levante, e che fu colmato intorno al 1590. Questo dato fornirebbe un terminus ante quem per la realizzazione dell’opera, pur non escludendo che Orlandi abbia potuto utilizzare un modello più antico. Non è chiaro se quella di Orlandi sia la prima edizione della lastra, che potrebbe essere stata edita da Claudio Duchetti (morto nel 1585) o dai suoi eredi, dai quali l’Orlandi acquistò tutto il fondo calcografico (1602). Tuttavia, non è nota nessuna tiratura dell’opera avanti l’indirizzo di Giovanni Orlandi e la matrice non è presente nel catalogo di vendita degli eredi Duchetti. Nel 1614, con il trasferimento di Orlandi a Napoli, la matrice fu ceduta a Hendrick van Schoel. Le lastre vennero poi cedute a Francesco de Paoli, come documentato dall’inventario della vendita del 2 novembre 1633. Non si esclude, quindi, l’esistenza di un’ulteriore stesura della lastra, della quale tuttavia non abbiamo avuto riscontro” (cfr. S. Bifolco – F. Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo (2018), p. 2326. Giovanni Orlandi (attivo a Roma e Napoli tra il 1590 e il 1640) editore, libraio e incisore, avviò la sua attività a Roma, nell’ultimo decennio del secolo XVI, con una bottega “al Pasquino”. Venne in possesso di molti rami dello stampatore Giacomo Gherardi, che erano appartenuti al Lafreri prima e a Claudio Duchetti poi. Su diverse carte compare, accanto alla firma del Duchetti, anche quella di Giovanni Orlandi. Molti di questi rami furono ritoccati quasi certamente dall’Orlandi medesimo, essendo anch’egli incisore. La sua attività, si svolse dal 1590 al 1640, con un periodo più prolifico a cavallo del secolo, quando a suo nome pubblicò molte stampe, tra cui nel 1598 le Venationum Imagines di Antonio Tempesta. A Roma si servì delle tipografie di Luigi Zanetti e di Guglielmo Facciotti, per le numerose edizioni e riedizioni di artisti quali Cornelis Cort, Nicolas Beatrizet, Adamo e Diana Scultori, Agostino e Lodovico Carracci ed altri. Il 1602 fu l’anno di maggior impegno per l’Orlandi, perché pubblicò diverse stampe e carte geografiche, che acquistò nello stesso anno da Quintilia Lucidi, vedova di Giacomo Gherardi. Molte delle sue stampe vennero inserite nelle più tarde edizioni dello Speculum Romanae Magnificentiae. Nel 1613 si sposò a Napoli. Nel 1614 si trasferisce nella città parte. First and very rare map of Trapani signed by Giovanni Orlandi, known from only three other institutional copies-Fano, Federiciana Library; Paris, Bibliothèque Nationale; Milan, Bertarelli Collection. In the upper center, in a cartouche, is printed the title: LA CITA DI TRAPANI IN SICILIA. Along the top of the plate, arranged in nine columns, is engraved an alphanumeric legend of 72 key-references (A-Z and 1-47 in addition to 2 symbols) to notable places and monuments in the city. The editorial imprint follows: Ioannes Orlandij Formis Romae. Work lacking orientation and graphic scale. Example from the first state of two, with the imprint of Giovanni Orlandi. Etching and engraving, circa 1590, impressed on contemporary laid paper with watermark "eagle in circle surmounted by crown" (Woodward nos. 54-75, Italian paper of the second half of the 1500s) trimmed to copper, in perfect condition. Magnificent proof, rich in tone. “Pianta prospettica della città, priva di data, stampata a Roma e firmata da Giovanni Orlandi. Trapani viene rappresentata con la particolare configurazione a falce del promontorio su cui la città sorse, e da cui derivò il nome, dal greco ?. Molto particolare e inconsueta la prospettiva da sud-est. Si notano la cinta muraria e, ai quattro angoli, il castello di Terra, il bastione Imperiale, il bastione San Francesco ed il Bastione Impossibile; a nord, la scogliera artificiale; sulla destra, il canale navigabile; il reticolato in basso indica la zona delle saline. Nella pianta è tracciato il fossato (D - Fosso diaqua) che separava la città dal levante, e che fu colmato intorno al 1590. Questo dato fornirebbe un terminus ante quem per la realizzazione dell’opera, pur non escludendo che Orlandi abbia potuto utilizzare un modello più antico. Non è chiaro se quella di Orlandi sia la prima edizione della lastra, che potrebbe essere stata edita da Claudio Duchetti (morto nel 1585) o dai suoi eredi, dai quali l’Orlandi acquistò tutto il fondo calcografico (1602). Tuttavia, non è nota nessuna tiratura dell’opera avanti l’indirizzo di Giovanni Orlandi e la matrice non è presente nel catalogo di vendita degli eredi Duchetti. Nel 1614, con il trasferimento di Orlandi a Napoli, la matrice fu ceduta a Hendrick van Schoel. Le lastre vennero poi cedute a Francesco de Paoli, come documentato dall’inventario della vendita del 2 novembre 1633. Non si esclude, quindi, l’esistenza di un’ulteriore stesura della lastra, della quale tuttavia non abbiamo avuto riscontro” (cfr. S. Bifolco – F. Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo (2018), p. 2326. Giovanni Orlandi (active in Rome and Naples between 1590 and 1640) publisher, bookseller and engraver, started his activity in Rome, in the last decade of the 16th century, with a workshop "al Pasquino." He came into possession of many platess of the printer Giacomo Gherardi, which had belonged first to Lafreri and then to Claudio Duchetti. On several works the signature of Giovanni Orlandi appears alongside Duchetti's. Many of these plates were almost certainly retouched by Orlandi himself, since he was also an engraver. His activity, ran from 1590 to 1640, with a more prolific period at the turn of the century, when he published many prints under his own name, including in 1598 Antonio Tempesta's Venationum Imagines. In Rome he used the printing presses of Luigi Zanetti and Guglielmo Facciotti for numerous editions and reissues of artists such as Cornelis Cort, Nicolas Beatrizet, Adamo and Diana Scultori, Agostino and Lodovico Carracci and others. 1602 was Orlandi's busiest year, as he published several prints and maps, which he purchased in the same year from Quintilia Lucidi, widow of Giacomo Gherardi. Many of his prints were included in the later editions of Speculum Romanae Magnificentiae. In 1613 he married in Naples. In 1614 he moved to the Neapolitan city, selling much of his intaglio collection to the Flemish Hen. Cfr.
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