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Stampe

VOLPATO Giovanni

Le Logge di Raffaello

1774

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Antiquarius Libreria (Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1774
Incisori
VOLPATO Giovanni
Soggetto
Architettura e Ornamenti
Descrizione
Giorgio Marini, Volpato, pp. 187/198; Pezzini in "Raphael Invenit" pp. 105/6, 36/45. Dimensioni 480x1060 ognuna.

Descrizione

Serie completa di 12 incisioni all’acquaforte, 1774/6, firmate e datate in lastra in basso a destra. Magnifiche prove, impresse su carta vergata coeva con filigrana “scudo con giglio” (ove presente), con ampli margini, carta con barbe, in eccellente stato di conservazione. La famosa serie delle Logge di Raffaello che reca i nomi di Giovanni Volpato e Giovanni Ottaviani, datata 1772/6 ebbe una gestazione lunga e travagliata, giustificata dall’enorme mole di lavoro. La serie, a cui il Volpato deve gran parte della sua notorietà nell’ambiente romano del tempo, è la prima opera che affronta, in modo dettagliato e completo, la riproduzione degli ornati dei pilastri delle Logge affrescate da Raffaello. Uscirono in tre volumi tra il 1772 ed il 1776, frutto della collaborazione del pittore Gaetano Savorelli, dell’architetto Pietro Camporesi e dell’incisore Giovanni Ottaviani per la prima parte, cui dal 1772 si aggiunsero Ludovico Teseo e il Volpato, che firmarono le tavole della terza parte, raffigurante i pilastri. L’intervento di Volpato, che assunse in certo senso la direzione dell’opera legando il suo nome all’impresa, costituisce il motivo del suo trasferimento a Roma, probabilmente chiamato da Clemente XIV (1769-1774). Le tavole del Volpato, incise tra il 1774 ed il 1776 con la collaborazione del Teseo che si occupava dei rilievi, riproducono con grande libertà traduttiva i dodici contropilastri della Loggia. La scarsa visibilità della parte inferiore dell’affresco spinse l’artista ad applicare integrazioni di fantasia, come nel caso di alcuni pilastri dove sono inseriti elementi decorativi desunti dalle bordure di alcuni arazzi vaticani. Ciò non impedì tuttavia le vasta ed immediata risonanza che ebbe la raccolta, che costituì un importante repertorio figurativo da cui attingere motivi di decorazione, contribuendo al grande successo dei temi grotteschi del periodo neoclassico. Sono note delle prove con coloritura coeva; le prove destinate alla coloritura sono stampate con inchiostro marrone/bistro dai toni più delicati, come queste che presentiamo, e sono assolutamente più rare. Magnifico set, omogeneo, in eccellente stato di conservazione.
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