In alto al centro, in un semplice riquadro, il titolo: ' PAESE DI ROMA. ' In basso a destra, lo stemma di papa Pio IV (eletto il 25 Dicembre 1559), caratterizzato dai simboli pontifici delle chiavi incrociate con la tiara. Piu in basso, la data ' 1560. ' A sinistra dello stemma, un compasso evidenzia la scala grafica di ' Cinque miglia ' pari a mm 28. La carta e priva di orientazione e di graduazione ai margini. Acquaforte e bulino, circa 1585/86, con firma Petri de Nobilibus Formis. Esemplare nel quarto stato di cinque descritto in ' Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, lo stemma papale - ora quello di papa Pio IV (eletto il 25 Dicembre 1559) - più curato nel disegno e nell’incisione, che viene posto poco più in alto. Cancellata l’indicazione ' Cum privilegio ' e la data e modificata in ' 1560. Piu curato anche il disegno della scala grafica, e appaiono modificati, nel disegno e nel numero, anche gli elementi decorativi nel mare. Alla foce del Tevere, vengono raffigurati cinque forti, eretti per la guerra del 1557. Aggiunta la firma ' Petri de Nobilibus Formis. Carta anonima del Lazio, priva di dati editoriali, attribuita a Vincenzo Luchini. Rappresenta la prima delle numerose derivazioni della carta di Eufrosino della Volpaia (1547), rispetto alla quale, benché di dimensioni più piccole, mostra un territorio molto più vasto. L’opera, stampata per la prima volta nel 1556, ebbe un notevole successo e fu ristampata più volte, fino al 1647, aggiornando di volta in volta lo stemma papale. Come per altri rami del Luchini, la matrice venne acquisita dalla tipografia di Antonio Lafreri. Fu quindi ereditata da Stefano Duchetti, ed è inserita nel suo catalogo del 8 agosto 1581 (n. 62, descritta come “Il Paese di Roma”). Quindi, la troviamo nel catalogo della tipografia di Paolo Graziani (settembre 1583, n. 53, come “Il Paese di Roma”) e in quello di Pietro de Nobili (n. 2 con il titolo “La Campagna di Roma”). La matrice fu poi acquisita dalla tipografia de Rossi, che la ristampa nel 1647. La carta di Eufrosino Della Volpaia, si può considerare l’unica opera originale, per il XVI secolo, della Campagna Romana e venne presa a modello per numerose mappe del Lazio. Rivela strettissime analogie di contenuto con quanto riportato negli ' Otto libri di Domenico Bocca Maza quali narreno de varii et diverse cose apertinenti alli Cacciatori, ' stampati a Roma nel 1548. Almagià afferma: “Essa può definirsi una carta topografica, e tale è anche per la copia di particolari di ogni genere e per l’esattezza del disegno delle località, le cui figurazioni prospettiche corrispondono all’aspetto reale, quale è in molti casi ancora riconoscibile, e dimostrano una perfetta conoscenza personale della Regione. Altre figurazioni di vario genere, alcune delle quali singolarissime, porgono una viva immagine della Campagna Romana in quel tempo”. Magnifica prova, ricca di toni, stampata su carta vergata coeva, con margini, in buono stato di conservazione. Data la complessità editoriale della mappa, riportiamo le differenze descritte in ' Cartografia e topografia italiana del XVI secolo. Stati & edizioni 1°: ' con lo stemma di papa Paolo IV (Gian Pietro Carafa 1476-1559, eletto Papa dal 26 Maggio 1555). In basso, l’indicazione Cum privilegio e la data 1556. 2°: ' lo stemma papale, più curato nel disegno e nell’incisione viene posto poco più in alto. Cancellata l’indicazione ' Cum privilegio ' e la data e modificata in ' 1557. Piu curato anche il disegno della scala grafica, e appaiono modificati, nel disegno e nel numero, anche gli elementi decorativi nel mare. Alla foce del Tevere, vengono raffigurati cinque forti, eretti per la guerra del 1557. 3°: ' cambia la data in ' 1560, lo stemma e ora quello di papa Pio IV (eletto il 25 Dicembre 1559). 4°: ' aggiunta la firma ' Petri de Nobilibus Formis. 5°: ' nello stemma, viene abraso il blasone di Pio IV e viene cambiata la data in ' 1647. A firma ' Jo.Jacomo de Rubei. Top center, in a simple box, the title: ' Paese di Roma. ' Lower right, the coat of arms of Pope Pio IV, featuring the papal symbols of crossed keys with tiara. Lower down is the inscription ' Cum privilegio ' and the date ' 1560. To the left of the coat of arms, a compass highlights the five-mile graphic scale of mm 28. Etching and engraving, circa 1585/86, with the imprint Petri de Nobilibus Formis. Example in the very rare fouth state of five described in ' Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, ' with the depiction of 5 fortresses erected at the mouth of the Tiber for the ' Guerra del Sale ' (1557). Anonymous map of Latium ascribed to Vincenzo Luchini. It represents the first of several derivations of the map by Eufrosino della Volpaia (1547), compared to which, although smaller in size, it shows a much larger territory. The work was a considerable success and was reprinted several times, until 1647, updating the papal coat of arms from time to time. The map by Eufrosino Della Volpaia, can be considered the only original work, for the 16th century, of the Roman Campagna and was taken as a model for numerous maps of Latium. It reveals very close similarities in content with what is reported in Domenico Bocca ' Maza's Otto libri quali narreno de varii et diverse cose apertinenti alli Cacciatori, printed in Rome in 1548. ' Almagià states: “Essa può definirsi una carta topografica, e tale è anche per la copia di particolari di ogni genere e per l’esattezza del disegno delle località, le cui figurazioni prospettiche corrispondono all’aspetto reale, quale è in molti casi ancora riconoscibile, e dimostrano una perfetta conoscenza personale della Regione. Altre figurazioni di vario genere, alcune delle quali singolarissime, porgono una viva immagine della Campagna Romana in quel tempo”. Magnificent proof, richly toned, printed on contemporary laid paper without watermark, with margins, in good condition. Bibliografia S. Bifolco – F. Ronca, ' Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, (2018) pp. 2022-2023, tav. 1021, IV/V; Almagia (1929): p. 21, A & F; Almagia (1948): p. 92, n. 20; Almagia (1960): p. 11; Arrigoni-Bertarelli (1930): n. 2114; Ashby (1914): p. 4; Bifolco-Ronca (2014): n. 111; Frutaz (1972): vol I, p. 27, tavv. 40 & 43; Tooley (1939): nn. 474-477. Cfr.