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Stampe

AMETI Giacomo Filippo

Patrimonio di S. Pietro, olim Tuscia Suburbicaria

1696

1800,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1696
Luogo di stampa
Roma
Formato
1130 X 835
Incisori
AMETI Giacomo Filippo

Descrizione

Acquaforte e bulino, 1696, intagliata su quattro matrici, impresse su carta vergata coeva. Esemplare con coloritura dei contorni, con margini, leggere ossidazioni, per il resto in ottimo stato di conservazione. Dopo aver accuratamente seguito il progetto per l’ampliamento e la sistemazione di Roma, papa Alessandro VII (Fabio Chigi) affida l’incarico di formare il catasto dell’Agro Romano a diversi topografi ed agronomi, conferendo al gesuita Francesco Eschinardi il compito di dirigere la parte cartografica. Il rilievo migliore, oltre a quello di Giovan Battista Cingolani, fu opera dell’Ameti, che realizzò due grandi carte della parte settentrionale e meridionale della provincia di Roma. La carta del Patrimonio di San Pietro ha un enorme cartiglio in alto a sinistra dove assieme alla data, 1696, ed al nome dell’editore, Domenico de Rossi, reca la dedica al cardinale Francesco Nerli. Accurata è la descrizione del territorio, con rappresentazione delle zone boschive, delle alture, indicazione dei centri abitati nonché raffigurazione dei laghi di Bolsena, di Bracciano e dello Stagno di Orbetello. Le carte dell’Ameti furono inserite, assieme a quella del Mattei, nella seconda edizione del ' Mercurio geografico overo Guida Geografica in tutte le parti del Mondo conforme le Tavole Geografiche del Sansone Baudran de Cantelli Data in luce con direttione, e cura di Gio. Giacomo de Rossi nella sua stamperia, ' una raccolta di carte edita a Roma tra il 1660 ed il 1730 dalla tipografia De Rossi ' - la datazione delle carte va dal 1669 al 1715 - la cui prima stesura si deve a Giovanni Giacomo de Rossi. Nel corso degli anni l’atlante fu arricchito da un numero sempre maggiore di carte nelle successive edizioni curate prima da Domenico de Rossi e poi dal figlio Filippo. Raccoglie lavori di cartografi quali Michele Antonio Baudrand, Nicolas Sanson, Augustin Lubin, Filippo Titi, Giacomo Ameti, Giovanni Antonio Magini e Innocenzo Mattei e che ' contempla come "corpus" principale ' la grande produzione del geografo Giacomo Cantelli da Vignola. Le carte sono finemente copiate ed intagliate dai maggiori incisori dell'epoca tra i quali Falda, Widman, Barbey, Widman, Lhuillier, Donia, Mariotti. ' Ameti era un geografo e cartografo appartenente a una famiglia di origine torinese stabilitasi in Roma con Girolamo alla fine del Cinquecento, fu autore de ' Il Lazio con le sue più cospicue strade antiche e mo­derne e principali casali, e tenute di esso ' (Roma, Domenico De Rossi, 1693) e del ' Patrimonio di S. Pietro, olim Tuscia suburbicaria: con le sue più cospicue strade antiche, e moderne, e principali casali, e tenute di esso ' (Roma, Domenico de Rossi, 1696), carta di notevole precisione dedicata al cardinal Nerli. Gli originali sono in lastre di rame già conservati alla Calcografia nazionale (ora Istituto nazionale della Grafica di Roma). Sono carte che hanno molti caratteri comuni con le carte di Innocenzo Mattei ma con una migliore definizione del tracciato costiero e subcostiero e per l’orografia più accurata. ' Morì a Roma; fu sepolto nella chiesa della Minerva (20 gen. 1707). Bibliografia Frutaz, ' Le carte del Lazio, pp. 75-77; Almagià, ' Documenti Cartografici dello Stato Pontificio, ' pp. 40-42, 73; ' A. Bonazzi, ' Il Mercurio geografico: il gioco e la differenza, in “Giacomo Cantelli: geografo del Serenissimo”, Bologna, 1995, p. 37-44 e 150-152. Once he had realized his project to renovate and enlarge Rome, Pope Alexander VII (Fabio Chigi) charged quite a few topographers and agronomists to realize the Roman countryiside land registry, putting the Jesuit Francesco Eschinardi in charge of the cartographic part. The best maps have been drawn by Giovan Battista Cingolati and Ameti, who realized two big size maps of the Northern and Southern neighbourhood of Rome. As Almagià points out, the two maps could be joined to form just one print, since they share a part where the river Tiber and Rome are depicted. This work is basically after Innocenzo Mattei’s (1626-79), a Camaldolese monk, who was official geographer of Clemente X and realized his work in 1666. When compared to Mattei’s Tavola esatta dell’antico Latio e Nova Campagna di Roma, Ameti’s work shows many analogies in different fields: classical references, the names of the streets, etc. It differs from its sources on the addiction of new places, especially along the coasts. The first map (St. Peter’s Heritage) presents a big cartouche on upper left, with the date, 1691, and the printer’s name, Domenico de Rossi, together with dedication to the Cardinal Francesco Nerli. The description of the territory is quite detailed, with wods, heights, the small towns and the lakes of Bolsena, Bracciano and Orbetello. The map of Latium, dedicated to the Cardinal Pietro Ottoboni, has been printed three years before and presents a better relief of the Pontine marshes, and even the hydrography is quite different. Ameti’s map have been included, together with Mattei’s, in the second edition of De Rossi’s Mercurio Geografico. Copperplates, printed on four sheets. Example in good condition. Bibliografia Frutaz, ' Le carte del Lazio, pp. 75-77; Almagià, ' Documenti Cartografici dello Stato Pontificio, ' pp. 40-42, 73; ' A. Bonazzi, ' Il Mercurio geografico: il gioco e la differenza, in “Giacomo Cantelli: geografo del Serenissimo”, Bologna, 1995, p. 37-44 e 150-152. Cfr.
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