Rarissima copia del Planisfero del Globo Celeste di Francesco Brunacci (Roma 1687) stampata a Napoli dalla tipografia di Paolo Petrini, inizio del '700.Sebbene priva di data ed indicazioni editoriali, la tavola - per motivi stilistici, tipografici e per la tipologia di carta sulla quale è impressa - può essere attribuita a Paolo Petrini e parte dell'Atlante Partenopeo. L'atlante è una complessa operazione editoriale messa in atto dal libraio e tipografo napoletano Petrini per raccogliere molte della carte da lui realizzate a partire dall'ultimo decennio del XVII secolo, tratte sostanzialmente da Guillaulme Sanson, Nicolas De Fer e Giacomo Cantelli, e pubblicate con aggiornamenti anche per gran parte del'700 dal figlio Nicola.L'atlante del Petrini rappresentava per il Regno di Napoli, l'equivalente del Mercurio Geografico stampato a Roma dalla tipografia De Rossi, e circolante principalmente nello Stato Pontificio.Proprio nel Mercurio Geografico è inserita la tavola del Brunacci.Francesco Brunacci nacque a Monte Novo il 19 settembre 1640. Condotti i primissimi studi nella patria di origine, li proseguì dal 1657 al 1662 in Macerata, laureandosi in diritto civile e canonico. Trasferitosi in Roma, esercitò la professione forense fino ad ottenere la carica di Consultore dei Riti, essendo stato scelto, in precedenza, diverse volte per dirimere controversie tra i più ragguardevoli personaggi del tempo. Fu uditore di diversi alti prelati e apprezzato sopra tutti dal Cardinal Vettori per le sue conoscenze giuridiche, filosofiche e matematiche. Fu aggregato all’accademia fisico-matematica di Mons. Ciampini con il nome di “Icasto Nonacrino”. Collaborò alla redazione del “Giornale dei Letterati”, che si pubblicava a Roma, dall’anno 1675 al 1679. Attivo a Roma alla corte della Regina Cristina di Svezia, fu uno degli 8 fondatori dell’Accademia voluta dalla Regina.In questa carta astronomica Brunacci ci presenta le 67 costellazioni in uso nel suo tempo: le 48 tolemaiche, le nuove 12 costellazioni dell'emisfero meridionale introdotte da Keyser e Houtman, Ganimede, Chioma di Berenice, Pardocamelo, Fiume Giordano, Alicorno, Columba di Noe e il Crociero. Nel circolo polare antartico disegna la Nuvola Minore e la Nuvola Maggiore. Tra le stelle più luminose indica il nome de la Capra e la Spiga della Vergine. Le stelle sono suddivise per magnitudine in sei classi.La carta è accompagnata da un testo esplicativo dove l'autore dichiara di aver seguito l'opera di Bayer, l'Uranometria del 1603, sia per i contenuti tecnico-scientifici che per lo stile di rappresentazione delle costellazioni.Il Planisfero Artico e quello Antartico sono rappresentati in proiezione stereografica polare eclittica convessa. Il reticolo centrato sul polo dell'eclittica ci permette di leggere la longitudine delle stelle con la precisione di un grado, ogni trenta troviamo una linea di longitudine, mancano i cerchi di latitudine. Sono invece evidenziati i circoli polari, quelli dei tropici, i coluri e il circolo equinoziale. I due planisferi sono uniti dal coluro dei solstizi nella costellazione del Sagittario.Acquaforte, finemente colorata mano, con ampi margini, in perfetto stato di conservazione. Very rare copy of the Celestial Globe by Francesco Brunacci (Rome 1687) printed in Naples by Paolo Petrini's typography, early '700.Although undated and without printing details, the plate - for stylistic and typographical reasons and for the type of paper on which it is printed - can be attributed to Paolo Petrini.The map is part of the Atlante Partenopeo, a complex publishing operation carried out by the Neapolitan bookseller and typographer Petrini to collect many of the maps made by him since the last decade of the seventeenth century, drawn substantially from Guillaulme Sanson, Nicolas De Fer and Giacomo Cantelli, and published with updates also for most of the eighteenth century by his son Nicola.Petrini's atlas represented for the Kingdom of Naples, the equivalent of the Mercurio Geografico printed in Rome by the De Rossi printing house, and circulating mainly in the Papal States.The original Brunacci's work is part of the Mercurio Geografico.Francesco Brunacci was born in Monte Novo on September 19, 1640. Conducted the very first studies in his native country, he continued them from 1657 to 1662 in Macerata, graduating in civil and canon law. Moved to Rome, he practiced the legal profession until he obtained the position of Consultant of Rites, having been chosen, previously, several times to settle disputes among the most important personalities of the time. He was auditor of several high prelates and appreciated above all by Cardinal Vettori for his legal, philosophical and mathematical knowledge. In this astronomical chart Brunacci presents us the 67 constellations in use in his time: the 48 Ptolemaic, the new 12 constellations of the southern hemisphere introduced by Keyser and Houtman, Ganymede, Chioma di Berenice, Pardocamelo, Fiume Giordano, Alicorno, Columba di Noe and the Cruise. In the Antarctic polar circle he draws the Minor Cloud and the Major Cloud. Among the brightest stars it indicates the name of the Goat and the Ear of the Virgin. The stars are divided by magnitude into six classes.The map is accompanied by an explanatory text where the author declares to have followed Bayer's work, the Uranometria of 1603, both for the technical-scientific contents and for the style of representation of the constellations.The Arctic and Antarctic Planisphere are represented in convex ecliptic polar stereographic projection. The grid centered on the ecliptic pole allows us to read the longitude of the stars with the precision of one degree, every thirty we find a line of longitude, the latitude circles are missing. The polar circles, those of the tropics, the colurs and the equinoctial circle are instead highlighted. The two planispheres are joined by the solstice colur in the constellation Sagittarius.Copper engraving, contemporary coloring with later addition, in excellent condition. Very rare. Cfr.