Veduta prospettiva della città tratta dall'Itinerario d'Italia di Francesco Scoto, edito a Padova da Matteo Cadorin, il cui nome si legge in basso a destra "In Padova per Matteo Cadorin". Matteo Cadorin, chiamato il “Bolzetta” essendosi imparentato con la famiglia di Francesco Bolzetta, pubblicò diverse edizioni dell'Itinerario, ad iniziare dal 1654. L’editore proseguì, sempre stampando a Padova, nel 1659 con almeno due edizioni distinte, quindi nel 1669 e nel 1670. ' Quest'ultima pubblicazione ha un apparato iconografico più ricco delle altre e nelle lastre fu aggiunto “In Padova per Matteo Cadorin”. Franz Schott (1548-1622), italianizzato come Francesco Scoto, era originario di Anversa. Giureconsulto e grande viaggiatore, fratello del più noto Andreas, gesuita, filologo e antiquario, redasse "Itinerario overo decrittione de' viaggi principali in Italia". L’opera apparve per la prima volta ad Anversa in occasione del Giubileo del 1600, con il titolo di Itinerari Italiae rerumq[ue] romanarum libri tres, ' stampata nell'Officina Plantiniana da Joannes Moretus. Priva dell'apparato iconografico, era intesa a servizio dei pellegrini che si recavano in Italia ed espressione di una particolare forma di scrittura odeporica che abbracciava tutti quei testi che assumono il carattere di guida per il viaggio e si offrono come strumento rivolto ad orientare il viaggiatore nel suo percorso. Ebbe un grande successo e venne poi pubblicata in numerose edizioni successive in latino, italiano, francese e inglese. L'Itinerario d'Italia ebbe il suo pieno sviluppo nelle numerose edizioni italiane, che furono riccamente illustrate da vedute prospettiche e piante delle città. La prima edizione italiana illustrata fu curata da Pietro Bertelli e Francesco Bolzetta (Vicenza o Venezia 1601); seguirono diverse edizioni di Bolzetta con un sempre crescente numero di illustrazioni cartografiche. Il testo di Schott venne usato per le proprie edizioni dell’Itinerario d’Italia anche da Matteo Cadorin (Padova 1654 e successive) e Pietro Bigonci (Venezia 1665). Anche a Roma, nell’anno giubilare 1650, l'editore Filippo de Rossi stampa l'Itinerario overo Nuova Descrittione de' Viaggi Principali d'Italia. Le stampe sono 19 a cui si aggiunge la mappa dell'Italia e risultano leggermente più accurate. Le tavole dell'edizione romana (realizzate tramite nuove lastre di rame) furono ristampate nelle edizioni successive - accresciute - dagli editori Michelangelo e Pier Vincenzo de Rossi (1669, 1700 e 1717) e quindi in quelle curate da Fausto Amidei, mercante di libri al Corso, che fece stampare da Antonio de Rossi nel 1737 la prime delle sue tre edizioni dell'Itinerario d'Italia ' di Francesco Scoto. Le altre furono nel 1747 nella stamperia del Bernabò e Lazzarini e nel 1761 nella stamperia di Generoso Salomoni. ' Acquaforte, traccia della piega editoriale al centro, sporadiche fioriture, in generale in buono stato di conservazione. Perspective view of the city taken from the Itinerario d'Italia by Francesco Scoto, published in Padua by Matteo Cadorin, whose name can be read at the bottom right "In Padova per Matteo Cadorin". Matteo Cadorin, called the "Bolzetta" being related to the family of Francesco Bolzetta, published several editions of the Itinerario, beginning in 1654. The publisher continued, always printing in Padua, in 1659 with at least two separate editions, then in 1669 and 1670. ' This last publication has a richer iconographic apparatus than the others and in the plates was added "In Padova per Matteo Cadorin". Franz Schott (1548-1622), Italianized as Francesco Scoto, was a native of Antwerp. A jurist and great traveler, brother of the better known Andreas, a Jesuit, philologist and antiquarian, he compiled "Itinerario overo decrittione de' viaggi principali in Italia." The work first appeared in Antwerp on the occasion of the Jubilee of 1600, under the title Itinerari Italiae rerumq[ue] romanarum libri tres, printed in the Officina Plantiniana by Joannes Moretus. Devoid of the iconographic apparatus, it was intended as a service to pilgrims traveling to Italy and an expression of a particular form of odeporic writing that embraced all those texts that take on the character of a travel guide and offer themselves as a tool aimed at orienting the traveler in his journey. It was a great success and was then published in numerous subsequent editions in Latin, Italian, French and English. The Itinerary of Italy had its full development in the numerous Italian editions, which were richly illustrated with perspective views and city plans. The first illustrated Italian edition was edited by Pietro Bertelli and Francesco Bolzetta (Vicenza or Venice 1601); several editions by Bolzetta followed with an increasing number of cartographic illustrations. Schott's text was also used for their own editions of the Itinerario d'Italia by Matteo Cadorin (Padua 1654 and later) and Pietro Bigonci (Venice 1665). Also in Rome, in the Jubilee year 1650, the publisher Filippo de Rossi printed Itinerario overo Nuova Descrittione de' Viaggi Principali d'Italia. There are 19 prints to which the map of Italy is added, and they are slightly more accurate. The plates of the Roman edition (made by means of new copper plates) were reprinted in later editions - augmented - by the publishers Michelangelo and Pier Vincenzo de Rossi (1669, 1700 and 1717) and then in those edited by Fausto Amidei, a book dealer on the Corso, who had Antonio de Rossi print the first of his three editions of Francesco Scoto's Itinerario d'Italia in 1737. The others were in 1747 in the printing house of Bernabò and Lazzarini and in 1761 in the printing house of Generoso Salomoni. ' Etching, trace of the editorial fold at the center, sporadic blooming, generally in good condition. Cfr.