Dettagli
Anno di pubblicazione
1845
Descrizione
Acquaforte, circa 1845/50, firmata in lastra in basso a destra. Da un dipinto di Romolo Liverani (Faenza 1809 – 1872) pittore, scenografo e decoratore di interni, concittadino di Scalzi. Appartiene ad una serie di vedute che Acille Scalzi realizza doppo il 1844, al suo ritorno a Faenza. Derivano tutte da dipinti dell’amico Liverani. Achille Calzi (Faenza, 15 giugno 1811 – Faenza, 24 aprile 1850), considerato un disegnatore elegante, di grande finezza e con un segno nitido, fu abile incisore; artista di sensibilità romantica, fu pittore di opere sacre, storiche e letterarie, ritratti e miniature. È imparentato con l'altro Achille Calzi, anche lui pittore italiano. Scalzi fu allievo del pittore Alessandro Ricciardelli, per la pratica del disegno e di miniatura, poi frequentò la Scuola di disegno di Faenza sotto la direzione dell'incisore Giuseppe Marri. Trasferitosi a Roma nel 1836, ottenne la protezione di Tommaso Minardi; nel 1839 partecipa al concorso dell’Accademia dei Virtuosi al Pantheon vincendo il premio per l'incisione a contorno e mezza macchia. Fu poi chiamato dal calcografo Luigi Bardi a collaborare nella pubblicazione delle opere della Galleria palatina per il volume Imperiale e reale Galleria Pitti. Ritornato nel 1844 a Faenza sposa la contessa Maria Bandini e continua l'attività, segnalandosi per la raffinata esecuzione dei ritratti. Stringe amicizia con molti artisti faentini, come Romolo Liverani con il quale collabora per il primo numero del Lunêri di Smémbar, e incide alcune sue celebri vedute di Faenza. Bellissima prova, impressa su carta coeva, in perfetto stato di conservazione. Molto rara. Acquaforte, circa 1845/50, firmata in lastra in basso a destra. Da un dipinto di Romolo Liverani (Faenza 1809 – 1872) pittore, scenografo e decoratore di interni, concittadino di Scalzi. Appartiene ad una serie di vedute che Acille Scalzi realizza doppo il 1844, al suo ritorno a Faenza. Derivano tutte da dipinti dell’amico Liverani. Achille Calzi (Faenza, 15 giugno 1811 – Faenza, 24 aprile 1850), considerato un disegnatore elegante, di grande finezza e con un segno nitido, fu abile incisore; artista di sensibilità romantica, fu pittore di opere sacre, storiche e letterarie, ritratti e miniature. È imparentato con l'altro Achille Calzi, anche lui pittore italiano. Scalzi fu allievo del pittore Alessandro Ricciardelli, per la pratica del disegno e di miniatura, poi frequentò la Scuola di disegno di Faenza sotto la direzione dell'incisore Giuseppe Marri. Trasferitosi a Roma nel 1836, ottenne la protezione di Tommaso Minardi; nel 1839 partecipa al concorso dell’Accademia dei Virtuosi al Pantheon vincendo il premio per l'incisione a contorno e mezza macchia. Fu poi chiamato dal calcografo Luigi Bardi a collaborare nella pubblicazione delle opere della Galleria palatina per il volume Imperiale e reale Galleria Pitti. Ritornato nel 1844 a Faenza sposa la contessa Maria Bandini e continua l'attività, segnalandosi per la raffinata esecuzione dei ritratti. Stringe amicizia con molti artisti faentini, come Romolo Liverani con il quale collabora per il primo numero del Lunêri di Smémbar, e incide alcune sue celebri vedute di Faenza. Bellissima prova, impressa su carta coeva, in perfetto stato di conservazione. Molto rara. Cfr.