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Libro

Döblin, Alfred

Berlin Alexanderplatz

Rizzoli,, 1963

60,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria (MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1963
Luogo di stampa
Milano,
Autore
Döblin, Alfred
Pagine
pp. 513 [3].
Collana
collana «La Scala», n. 12,
Editori
Rizzoli,
Formato
in 8°,
Edizione
Prima edizione integrale italiana.
Soggetto
Narrativa Straniera del '900
Descrizione
tela illustrata,
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Prima edizione integrale italiana. Esemplare in ottime condizioni. Tela con minimi e normali segni d’usura, brunita al dorso e nella parte inferiore del piatto anteriore; carte lievemente brunite, tagli leggermente bruniti. Contiene scheda bibliografica editoriale. Questo romanzo del 1929 dello scrittore e drammaturgo tedesco di origine ebraica Alfred Döblin - considerato come il suo capolavoro - è un lucido benché claustrofobico ritratto della Berlino degli anni di Weimar, quando la Repubblica poteva ancora illudersi della propria tenuta mentre forze sinistre - il malcontento, la ferocia, il risentimento per la grandezza perduta con la prima guerra mondiale - già penetravano nel fragile e poroso tessuto tedesco. Nella metropoli saturata da troppe voci, il protagonista, un ex detenuto condannato per aver ucciso la moglie durante una lite, cerca di rifarsi una vita trovandosi tuttavia schiacciato da un contesto sociale che non riconosce e in cui non sa inserirsi, da individui pronti ad approfittarsi di lui o a riportarlo nell’illegalità e dalle sue stesse pulsioni distruttive e autodistruttive. Troverà un lavoro onesto, ma non si tratta di un lieto fine: come aiuto portiere in una fabbrica, indifferente «segna i numeri, controlla i carri, vede chi entra e chi esce». Ingranaggio malato di un meccanismo malato ormai sul punto di passare dai posticci fasti democratici di Weimar alla tirannide nazista che già da tempo si preparava.