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Libro

IAMBLICHUS.

De mysteriis Aegyptiorum, Chaldaeorum, Assysiorum.( trad. Marsilius Ficinus).

Index eorum, quae hoc in libro habentur. Proclus.. Porphyrius.., 1497

non disponibile

Pregliasco Libreria Antiquaria (Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1497
Luogo di stampa
Venezia
Autore
IAMBLICHUS.
Editori
Index eorum, quae hoc in libro habentur. Proclus.. Porphyrius..
Soggetto
Libri Antichi
Stato di conservazione
Buono
Lingue
Italiano
Legatura
Rilegato
Condizioni
Usato

Descrizione

>in-folio (315x215 mm),  ff. (185, mancando l'ultimo bianco), legatura ottocentesca in mezza pelle con angoli, titoli e filetti oro al dorso, tagli rossi, camicia in tela e custodia in mezza pelle con titoli oro al dorso. Dedica del traduttore e curatore Marsilio Ficino al card. Giovanni de' Medici, futuro Papa Leone X; bel car. tondo, una iniziale ornata, spazi con lettera-guida per le iniziali. Prima edizione di questa raccolta di 13 opere dei maggiori esponenti di quella corrente del Neoplatonismo influenzata dal misticismo magico. Oltre il ''De mysteriis'' di Iamblichus contiene: "Proclus: In Platonicum Alcibiadem de anima, atque daemone; De sacrificio et magia. Porphyrius: De divinis et daemonibus. Synesius: De somniis. Psellus: De daemonibus. Priscianus et Ficinus: In Theophrastum De sensu... Alcinous (i.e. Albinus): De doctrina Platonis. Speusippus: De Platonis definitionibus. Pythagoras: Aurea verba et symbola. Xenocrates: De morte. Ficinus: De voluptate". Tutti questi testi (tranne quello di Alcinous, apparso nel 1472 a Norimberga tradotto da Petrus Balbus, e quello di Pitagora, già apparso in greco) appaiono per la prima volta in questa edizione aldina che, ampliata, sarà ristampata presso Aldo nel 1516.
Ficino (1433-1499), tra le più straordinarie personalità del Quattrocento, fu celebre umanista e filosofo, detto "alter Plato" per il suo famoso commento a Platone. Il giovane Marsilio iniziò a tradurre Platone nel 1462 per volere di Cosimo de Medici, raccogliendo attorno a sé nella villa di Careggi una schiera di dotti e fondando di fatto quella che sarà il preludio all'Accademia fiorentina sviluppatasi sotto Lorenzo il Magnifico. La traduzione dei dialoghi, compiuta già nel 1477, contribuì in maniera determinante alla rivalutazione, anche in chiave cristiana, del pensiero platonico, ed è considerata tra le più alte produzioni speculative dell'Umanesimo. Esemplare in genere fresco e molto marginoso, con alcune chiose, cerniere un po' fragili, uno strappo di 10 cm ben restaurato nell'angolo superiore interno dell'ultimo foglio di registro, bianco al verso, con tracce di polvere.  Ahmanson-Murphy 17; BMC V, 557. Harvard/Walsh 2648-2653; IGI 5096; Renouard 13.6. Laurenziana 17. BMC V, 557. Goff J-216. HC 9358. IGI 5096. Klebs 529. Caillet 5489, note. Bibl. Magica Casanatense 626.