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Libro

Relandus Hadrian, Adriaan Reland

De Spoliis Templi Hierosolymitani in Arcu Titiano Romae Conspicuis Liber Singularis. Arcum ipsum & spolia templi in eo sculpta tabulae in aes incisae exhibent.

Ex libraria Guilielmi Broedelet,, 1716

220,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico (Modena, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1716
Luogo di stampa
Trajecti ad Rhenum,
Autore
Relandus Hadrian, Adriaan Reland
Editori
Ex libraria Guilielmi Broedelet,
Soggetto
GIUDAICHE PRIME EDIZONI LINGUA EBRAICA EBREI ROMA ARCO DI TITO, ARCHEOLOGIA
Lingue
Italiano

Descrizione

In 8° (15,5x9,5 cm); (2 b.), (4), 138, (26), (2 b.) pp. e 7 c. di tav. delle quali 4 più volte ripiegate. Presenti anche due incisioni nel testo. Legatura coeva in piena pergamena con titolo manoscritto da mano coeva al dorso. Tagli spruzzati. Un piccolo tunnel di tarlo al margine alto bianco delle prime 24 carte che in una decina di carte sfi ora il titolo alto della pagina e tocca due tavole. Per il resto nel complesso in buone condizioni di conservazione. Testo i latino ed ebraico. Prima edizione di questa celebre opera dedicata alla storia della distruzione del tempio di Gerusalemme narrata sull'Arco di Tito a Roma, scritto del famoso orientalista, cartografo e filologo olandese, Adriaan Reland (noto anche come Adriaen Reeland / Reelant, Hadrianus Relandus) (17 luglio 1676, De Rijp, Olanda Settentrionale - 5 febbraio 1718, Utrecht) al quale viene riconosciuto di aver dato uno dei primi e più importanti contributi alla geografia storica della Palestina antica. Studente precoce già a 11 anni iniziò lo studio del latino. Nel 1693 si iscrisse all'Università di Utrecht studiando teologia e filosofia. Inizialmente interessato al siriaco e all'ebraico, approfondì in seguito, anche lo studio della lingua araba. Nel 1699 ottenne il dottorato e nello stesso anno ottenne la cattedra di fisica e metafisica all'Università di Harderwijk. A quest'epoca era in grado di esprimersi fluidamente in arabo, ebraico e diverse al tre lingue semitiche. Nel 1701, all'età di 25 anni, fu nominato professore di lingue orientali all'Università di Utrecht. A partire dal 1713, insegnò anche antichità ebraiche e le sue lezioni ebbero tale successo che venne istituita, appositamente per lui, una cattedra di Antichità ebraiche. Reland è diventato famoso per i suoi studi riguardanti la linguistica islamica. Oggi il suo lavoro è considerato come uno dei primi esempi di linguistica comparata. Studioso di persiano, fu interessato alle relazioni dei miti orientali con l'Antico Testamento. A lui si deve la scoperta del collegamento tra la lingua malese ed i dizionari del Pacifico occidentale elaborati da Willem Schouten e Jacob Le Maire. La sua opera “De religione Mohamme dica libri duo” edita nel 1705, è considerata la prima indagine obiettiva sulle credenze e le pratiche islamiche. Appassionato lettore della Bibbia si interessò attivamente all'identificazione della posizione geografica dei luoghi in essa descritti che lo portò, di conseguenza, anche ad interessarsi di archeologia e geografia palestinese. A lui si devono due testi chiave sull'argomento come il “Antiquitates Sacrae veterum Hebraeorum” (1708) ed il “Palaestina ex monumentis veteribus illustrata” (1714). Lo studio qui presentato è un dotto trattato sulla storia narrata sull'Arco di Tito dove oltre alla distruzione del tempio, viene narrata la consistenza dell'enorme tesoro che in esso era contenuto e che venne portato a Roma durante il “Trionfo” dell'imperatore Tito nel 71 A. c. dopo la fine delle Guerre Giudaiche. Prima edizione, in buone condizioni di conservazione. Rif. Bibl.: Brunet IV: 1204.