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Libro

Ottonelli, Gian Domenico

Della christiana moderatione del theatro

Giovanni Antonio Bonardi,

12000,00 €

Pettini Antonio Libreria (Roma, Italia)

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Dettagli

Luogo di stampa
Firenze
Autore
Ottonelli, Gian Domenico
Editori
Giovanni Antonio Bonardi
Soggetto
teatro attori theater actors attrici actresses ciarlatani, charlatans commedie plays prostitute prostitutes balletto ballet, censura censorship Gesuiti Jesuits comici
Lingue
Italiano

Descrizione

Opera divisa in quattro volumi, rarissima a trovarsi completa: Libro primo, detto la Qualità delle comedie. Per dichiarare, quale sia la lecita a' buoni christiani, e quale la illecita; e per distinguere la modesta dalla oscena, secondo la dottrina di s. Tomaso, e d'altri theologi per sicurezza della coscienza. In-4°, XV, (6cc), 172pp (i.e. 272), legatura in pelle coeva, nervature e titolo al dorso in oro, Firenze, Bonardi 1655; Libro secondo, detto La solutione de' nodi. Per isciogliere molte difficoltà, e per risoluere molti casi di coscienza intorno alle comedie poco modeste; e per mostrare, che non è mai lecita la loro permissione . Opera di un theologo religioso, stampata ad instanza del sig. Odomenigico Lelonotti da Fanano. Si aggiunge al fine vna Censura d'autori antichi, e moderni intorno a' compositori, compositioni, lettione, e recitamento di poca honestà. Et di più il Giuditio, che si può fare di quelle comedie, che si rappresentano tal'hora con titolo di honesta ricreatione da persone ascritte in vna osseruante congregatione. In-4°, (20cc), 158pp (i.e.258); 135pp+1, legatura in pelle coeva, nervature e titolo in oro al dorso, Firenze, Bonardi, 1649; Libro terzo, detto L’instanza, per supplicare a' signori superiori, che si moderi christianamente il theatro dall'oscenità, e da ogni altro eccesso nel recitare, secondo la dottrina di S. Tomaso, e d'altri theologi antichi e moderni. Opera d'vn religioso theologo, stampata per soddisfattione del sig. Odomemigico Lelonotti da Fanano. . Vi sono due indici, vno de' capi, e punti, l'altro delle materie. In-4°, (16cc), 377pp, (16cc), legatura in pelle coeva, nervature e titolo in oro al dorso, Firenze Bonardi, 1652; Libro detto L'ammonitioni a' recitanti, per auuisare ogni christiano à moderarsi da gli eccessi nel recitare. Sono diuise in tre breui trattati, cioè il primo intorno à recitanti. Il secondo intorno al comico Beltrame, & al suo libro. Il terzo intorno à ciarlatani. Opera d'vn theologo religioso da Fanano, stampata ad istanza del sig. Odomenigico Lelonotti. Con aggiunta all'vltimo d'vn'Hipomnistico, ouero Discorso ammonitorio, diretto in forma di preghiera a' musici comedianti mercenarij, & ad ogn'altro musico aiutante al theatrale, e poco modesto recitamento. Con due indici, vno dell'ammonitioni, e l'altro delle cose notabili. In-4°, (16cc), 566pp, (2cc), legatura in pergamena con titolo manoscritto al dorso, Firenze, Bonardi 1652. Il gesuita Ottonelli (Odomenigico Lelonotti da Fanano) fu, insieme a Giovanni Paolo Oliva e Paolo Segneri, uno dei critici del teatro più celebri nelle fila della Compagnia di Gesù e in particolare la sua critica è importante per tracciare l’evoluzione del rapporto fra teatro professionale e religione (Zampelli, 2006). Sicuramente sono i libri di teatro, soprattutto Della Christiana moderatione del theatro, a raccontarci molto di Ottonelli. Dagli aneddoti autobiografici sepolti in queste pagine dense possiamo ricostruire l'attività di Ottonelli per i cinque anni cruciali che precedettero il suo arrivo a Firenze nel 1640. Dipingono un quadro sorprendente. Ottonelli si presenta non come un teologo o uno scrittore, ma come un uomo d'azione, un guerrigliero impegnato nella lotta contro il teatro e soprattutto contro il ruolo delle donne in esso. Ottonelli sapeva che in Inghilterra le attrici erano proibite (anche se occasionalmente sul palco apparivano donne di compagnie continentali e la regina e le sue dame si esibivano in maschere di corte). Ottonelli conosceva la pratica inglese e la raccomandava per l'Italia, anche se sapeva che gli attori italiani erano assolutamente contrari. Le donne erano essenziali per l'economia del teatro popolare, e Ottonelli spiega perché. Vendevano i biglietti e permettevano di dare un'occhiata al viso o al petto per qualche soldo. Durante le rappresentazioni vendevano merce: "mercantie, profumeria, saponetti, moschardini, o simili coserelle". Cantavano, eseguivano acrobazie e si scambiavano mance, una pratica redditizia. Le brave attrici portavano clienti sia alle commedie che ai giochi d'azzardo. I regali poi venivano inviati dietro le quinte. E’ l’opera di Ottonelli la più attenta cronaca della nascita del teatro italiano, una miniera di notizie e fatti che, anche se narrati con vis polemica, sono l’unico documento di prima mano del periodo d’oro delle compagnie teatrali italiane; addirittura egli si sofferma sulle figure minori dell’intrattenimento, come ciarlatani, musici ambulanti, venditori e imbonitori, vagabondi scaltri e giocolieri. A work which extremely rare to find complete. Jesuit Ottonelli (Odomenigico Lelonotti da Fanano) was, together with Giovanni Paolo Oliva and Paolo Segneri, one of the most famous theater critics in the ranks of the Society of Jesus and in particular his criticism is important for tracing the evolution of the relationship between theater professional and religion (Zampelli, 2006). In fact it is the books on theater, especially Della Christiana moderatione del theatro, that tell us much about Ottonelli. From the autobiographical anecdotes buried in these dense pages we can reconstruct Ottonelli’s activities for the five crucial years preceding his arrival in Florence in 1640. They paint a surprising picture. Ottonelli comes across not as a theologian or writer, but as a man of action, a guerrilla engaged in combat against the theater and especially against the role of women in it. Ottonelli knew that in England actresses were prohibited (though women from continental troupes occasionally appeared on stage and the Queen and her ladies performed in court masques). Ottonelli knew of the English practice and recommended it for Italy, though he knew that Italian actors were dead set against it. Women were essential to the economics of the popular theater, and Ottonelli explains why. They sold the tickets and threw in a glimpse of face or bosom for good measure. They peddled merchandise during performances: “mercantie, profumeria, saponetti, moschardini, o simili coserelle.” They sang, performed acrobatics, and passed a cup for tips, a lucrative practice. Good actresses brought in clients both to the plays and to games of chance. Gifts were sent backstage. Ottonelli's work is the most careful chronicle of the birth of the Italian theater, a mine of news and facts which, even if narrated with a polemic face, are the only first-hand document of the golden period of the Italian theater companies; he even dwells on the minor figures of entertainment, such as charlatans, traveling musicians, vendors and barkers, crafty vagrants and jugglers.