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Libro

[Bosinata]

Dialogo tra due amanti in collera [Aria buffa]

s. n.,, 1800-1821

non disponibile

Pontremoli srl Libreria Antiquaria (MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1800-1821
Luogo di stampa
Italia,
Autore
[Bosinata]
Pagine
pp. 7 [1] bianca.
Editori
s. n.,
Formato
in 16°,
Edizione
Prima edizione, non censita da studi e bibliografie.
Soggetto
Poesia Italiana dell' 800
Descrizione
brossura officinale legata a filo colorata a motivi geometrici,
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Prima edizione, non censita da studi e bibliografie. Minima mancanza al piatto inferiore della brossura, ma ottimo esemplare in barbe (105 x 78 mm). La piccola plaquette contiene il «Dialogo tra due amanti in collera», componimento in parte identico ad «Aria buffa» di Carlo Porta. Si tratta di una quarantina di versi anonimi in dialetto milanese, organizzati in 8 strofe di cinque versi ciascuna, decasillabi i primi quattro, ottonario il quinto. Le prime sei sono strutturate come una tenzone (in una strofa parla l’uomo, in quella successiva la donna), mentre le ultime due assumono la forma di un dialogo serrato: ad ogni verso è dedicata, alternativamente, una battuta dell’uomo e una della donna, mentre i due ottonari in chiusura, preceduti dall’indicazione «a due», sono da recitare all’unisono. Contenuto e forma metrica permettono di ricondurre il «Dialogo» al genere delle “bosinate”, poesie recitate o cantate su motivi popolari. Va rilevata una certa sciatteria nella composizione della plaquette: si riscontrano infatti parecchi errori, alcuni tipografici («aighela» per «dighela», «le lista» per «de lista»), altri metrici, con versi ipometri o ipermetri. I numerosi errori presenti nel testo, e nello specifico quelli di ordine metrico, permettono di escludere con una buona dose di certezza che il «Dialogo» sia uscito dalla penna di Porta, che curò sempre con perizia le sue pubblicazioni, anche quelle d’occasione uscite in plaquettes. — Se il «Dialogo» è stato scritto prima di «Aria buffa», ci troviamo in presenza della fonte diretta del componimento portiano, mai messa in luce dalla critica; e il titolo «Aria buffa» si spiegherebbe proprio in virtù del carattere musicale della sua fonte. Grazie al rinvenimento della plaquette, possiamo entrare nello studio di Porta e osservarlo mentre compone i suoi versi, traendo diretta ispirazione dalle canzoni popolari del suo tempo, fino a riprendere quasi alla lettera alcuni versi delle bosinate. — Se invece il «Dialogo» è stato composto dopo «Aria buffa», la plaquette si costituisce quale prova tangibile della fortuna del poeta: la circolazione delle sue poesie doveva essere tanto pervasiva e incontrollata da generare riscritture popolari in forme metriche differenti.