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Libro

Lori, Andrea.

Egloghe D'Andrea Lori, a imitazion di Vergilio; al S. Abate Ruccellai.

144,00 € 160,00 €

Botteghina D'arte Galleria Kúpros Studio Bibliografico (Rosignano Solvay, Italia)

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Dettagli

Autore
Lori, Andrea.
Soggetto
Letteratura classica e umanistica - (Cinquecento)

Descrizione

Con privilegio, In Vinegia Appresso Gabriele Giolito De Ferrari e Fratelli, 1554. In 16esimo, front. con marca giolitina con Fenice sopra un'urna che sprigiona fiamme e sotto due satiri, motti "De la mia morte eterna vita io vivo" e "Semper eadem", pp. 52, in fine alta diversa marca giolitina con Aquila tra le fiamme che guarda il sole e col solo motto "Semper eadem", testatine e capolettera istoriati, testo su unica colonna corsiva volgare, leg. orig. in p. perg. floscia. "Andrea Lori fu il primo a recar l'Egloghe in versi italiani, e poco appresso gli venne dietro Rinaldo Corso, e sulla fine del secolo Girolamo Pallantieri parroco di Castel Bolognese, il quale rigorosamente tradusse verso a verso. La Georgica ebbe due traduttori che ce la diedero in versi sciolti, prima Antonio Mario Negrisoli ferrarese, poscia con più felice successo Bernardino Daniello lucchese, a cui abbiamo una lettera di Pietro Aretino, nella qual si congratula di questo suo nobil lavoro" (Aret. Lett. L. 3, p. 189 in G. Tiraboschi, "Storia della letteratura italiana", tomo VII, parte III. Firenze, 1812). Testo poco conosciuto, raro a reperirsi, e in elegante traduzione. Andrea Lori, di cui poco sappiamo con certezza in merito alla nascita (1520 circa) e alla vita, fu poeta fiorentino che fiorì, ancora giovane, verso il 1550. La produzione scrittoria del Lori, personaggio tagliente e talvolta sprezzante, ironico e di posizioni non sempre ortodosse, è di qualche rilievo, superiore a un livello meramente dilettantistico, così come le amicizie con letterati fiorentini confermano un qualche ruolo nelle dinamiche culturali della città, che tuttavia è difficile delineare in maniera precisa. Alessandro de' Medici annunciando la prossima uscita di un'opera del Lori su di lui: "fra pochi mesi uscirà in luce la vita e i fatti di lui diligentemente scritti dal mio carissimo et virtuosissimo amico messer Andrea Lori: il quale ha ragione di ciò con eloquenza, et col vero". L'opera più fortunata del Lori sono le "Egloghe a imitation di Vergilio"(Venezia, G. Giolito e Fratelli, 1554), con una lettera in fine ad Alessandro Cini del 25 ottobre 1553, cioè il volgarizzamento in versi sciolti delle "Bucolicae", riproposte e poi costantemente ristampate fino al XVIII secolo. Rara prima edizione della traduzione in versi sciolti delle Bucoliche virgiliane. Il Lori tradurrà le "Bucoliche" ne la "La Bucolica et la Georgica di Virgilio tradotte in versi sciolti l'una da M. Andrea Lori l'altra da M. Bernardino Danielli con gli argomenti di nuovo ricorrette & ristampate" in una successiva ma anch'essa rara edizione contenente la traduzione delle Bucoliche e delle Georgiche, la prima appunto curata da Andrea Lori, la seconda da Bernardino Danielli. In questo caso si tratta della seconda edizione delle rispettive opere, qui unite, che appunto erano state dapprima stampate separatamente: le "Georgiche", a Venezia, presso Giovanni de' Farri, nel 1545; e le "Bucoliche", a Venezia, presso Giolito, nel 1554). L'egoga, o ecloga, è un componimento della poesia bucolica in forma dialogica, con significato allegorico e celebrazione della vita agreste. Esemplare da studio con mende alla legatura e con presenza di muffe "rosse" verso la cerniera interna, nella parte superiore, ma con il testo non leso e perfettamente leggibile.