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Libro

Vellani-Marchi Mario

Grande disegno satirico di Mario-Vellani Marchi realizzato intorno al 1920 che illustra il forte legame fra la Banca Popolare di Milano ed il mondo cattolico meneghino.

Disegno,, 1920

400,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico (Modena, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1920
Luogo di stampa
(Milano),
Autore
Vellani-Marchi Mario
Editori
Disegno,
Soggetto
SATIRA POLITICA DISEGNO VELLANI MARCHI MODENA
Lingue
Italiano

Descrizione

53x40,5 cm; disegno a china. Bellissimo disegno satirico del celebre pittore modenese Mario Vellani-Marchi (Modena, 1895 – Milano, 1979) allievo di Giuseppe Graziosi e Pio Semeghini all’Accademia di Belle Arti di Modena. Nei primi anni della sua attività artistica è tra gli illustratori dei più importanti giornali satirici modenesi come il “Duca Borso”, “Cavalli e non …”, il “Marchese Colombi”, il “Gatto Bigio” ed altri. Nel 1924 viene invitato per la prima volta alla Biennale di Venezia dove tornerà per altre 11 volte. Nel 1925 è con Orio Vergani e Riccardo Bacchelli uno dei fondatori del cenacolo artistico di Via Bagutta a Milano dopo essersi da poco trasferito nella città meneghina. Il disegno realizzato a china vede diversi individui lavorare al Duomo di Milano portando all’interno oggetti per i lavori. Sulla facciata e sulla fiancata in realizzazione la scritta “Banca Popolare”. Inedito e realizzato intorno al 1920, il disegno mette in luce gli stretti legami fra la celebre banca milanese e la chiesa cattolica. Proprio in quegli anni a capo della banca milanese c’era il celebre politico, giornalista e banchiere, Filippo Meda (Milano, 1º gennaio 1869 – Milano, 31 dicembre 1939) che fu una figura chiave del movimento cattolico italiano tra la fine del XIX° secolo e la prima metà del XX° secolo. Nel 1920 Meda venne insediato alla direzione della celebre banca milanese da Giolitti che gli assegnò, anche, il dicastero del Tesoro (si sarebbe poi dimesso l’anno dopo dal Tesoro per dedicarsi completamente alla Banca Popolare alla quale prestò i suoi apprezzati servigi per 7 anni). “La Banca Popolare di Milano nacque con l'intento di creare una cooperativa di credito capace di assicurare ai propri soci una sostenibilità e una competitività di fronte alla crescente forza dell'alta borghesia nella crescita industriale che caratterizzava la fine dell'Ottocento nel capoluogo lombardo. La caratteristica popolare, che già aveva avuto successo in Germania e in Belgio, fu sicuramente ispiratrice per la vicina Banca Popolare di Lodi di Tiziano Zalli, amico del fondatore di BPM, Luigi Luzzatti. Lo stesso Zalli si disse affascinato dal testo di Luzzatti: "La diffusione del credito e le banche popolari" del 1863, fonte di spunti per la nascita della prima banca popolare italiana, la Banca Mutua Popolare Agricola di Lodi. Fu proprio Luzzatti, il 28 ottobre 1864 a comunicare a Zalli l'esistenza a Milano di un comitato promotore per una banca popolare cittadina”.