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Libro

Colombo Fernando

Historie Del Signor D. Colombo. Nelel quali s'hà [sic] particolare, & vera relatione della vita, e de' fatti dell'Ammiraglio D. Christoforo Colombo suo Padre, E dello scoprimento, ch'egli fece dell'Indie Occidentali, dette Mondo Nuovo, hora possedute da Serenissimo Rè [sic] Cattolico, Nuovamente di lingua Spagnuola tradotte nell'Italiana dal Sig. Alfonso Ulloa. Consecrato All'Illustrissimi Sign. Quintiliano Rezzonico, Nobile Barone del Sacro Romano Impero, et Maria Elisabetta di lui Sorella. In Venetia, Appresso Giuseppe Tramontin, 1685.

1685

900,00 €

Editoriale Umbra (Foligno, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1685
Autore
Colombo Fernando
Soggetto
ANTIQUARIATO

Descrizione

In 12, [mm. 136 x 73], pp. 8 – (40) – 494 – (12). Legatura in cartone con striscia color carta da zucchero di rinforzo al dorso, leggeremente allentata. Titolo calligrafato al dorso. Esemplare in barbe di questa rara edizione che presenta un gran numero di errori alla numerazione della pagine (23, 89, 93, 99, 125, 152-153, 155, 160, 196, 206, 214, 215, 240, 283, 296, 299, 337, saltati i nn. 338-339, 363, 433, 448, 468, 469, 470, 471, 491). Frontespizio riquadrato con capilettera, testate e finalini xilografati. Appunti numerici al piatto anteriore e alla carta di sguardia. Hernando Colon ( o Fernando Colombo), nato a Cordova nel 1488 fu il figlio secondogenito di Cristoforo, avuto da Beatriz Enriquez de Arana. Seguì il padre nel quarto ed ultimo viaggio che fece verso le Americhe, nel 1502, in cui esplorò la zona del centro America, naturalmente questo produsse in lui un grande interesse per la geografia e per lo studio. Durante i suoi viaggi in Europa, grazie alla disponibilità economica raccolse circa 15.000 volumi dei quali circa la metà andò poi dispersa e che oggi costituiscono uno dei nuclei della Biblioteca Colombina di Siviglia, con circa 1200 incunaboli. Sui libri annotava personalmente data di acquisto e costo, lasciando dunque dati estremamente importanti sul commercio dei libri tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo, oltre che sui suoi spostamenti in Europa. Alla sua morte, tra le sue volontà lasciò inoltre disposizioni per l'incremento ed il mantenimento della biblioteca che raccoglie anche i circa duecento libri appartenuti al padre eche era all'epoca la più grande biblioteca privata esistente. Questa, che è la sua opera più famosa vide la stampa postuma a Venezia nel 1571: nel proemio esprime il suo orgoglio “Percioche io sono figliuolo dell'Ammiraglio Don Christoforo Colombo, personaggio degno di eterna memoria, il quale scoprì l'Indie Occidentali, & anco perché io navigai con lui alcun tempo, parea che frà l'alte cose che io hò scritte, dovesse essere una, e la principale la vita, & il maraviglioso scoprimento , che del Nuovo Mondo, e delle Indie ei fece; poiché gli aspri, e continui travagli, e le infermità, ch'ei patì, non gli concessero tempo per ridur ciò di memoria in historie […] solamente da gli scritti, e lettere, che dell'istesso Ammiraglio rimasero, e da quella à che io mi ritrovai presente, prometto di raccogliere quel, che alla sua historia, & vita s'appartiene”. Fernando fu umanista, matematico e soprattutto cosmografo, ma dedicò la sua vita e il suo patrimonio soprattutto alla sua biblioteca. Morì a Siviglia nel 1539. L'editore dedica l'opera che era stata tradotta da Alfonso Ulloa, scrittore spagnolo ben presto stabilitosi a Venezia dove aveva seguito il padre aggregato all'ambasciata presso la Serenissima e dove tradusse scrittori spagnoli e portoghesi, a Quintiliano Rezzonico ed a sua Sorella Maria Elisabetta. Di questa edizione l'ICCU registra un unico esemplare presso la Biblioteca Diocesana di Narni. Nello stesso anno, sempre a Venezia, vide la luce un'altra edizione coi tipi di Apollonio Zamboni.