Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Sei in possesso di una Carta del Docente o di un Buono 18App? Scopri come usarli su Maremagnum!

Libro

Eroda (Herodas).

I mimi.

Formiggini, 1919

24,00 €

BFS Libreria (Ghezzano, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
1919
Luogo di stampa
Roma
Autore
Eroda (Herodas).
Editori
Formiggini
Stato di conservazione
Buono
Condizioni
Usato

Descrizione

2. rist. VIII, 122 è. : ill. ; 22 x 13 cm. Classici del ridere. Sulla vita di Eroda abbiamo ben poche notizie, a partire dal nome attestato nelle tre forme di Eroda (Ἡρώδας), Erode (Ἡρώδης) ed Eronda (Ἡρώνδας). Probabilmente nacque ad Alessandria e fu attivo soprattutto nell'isola di Kos (dove è ambientato il secondo mimiambo - riferimento al tribunale della città isolana -, forse anche il primo e molto probabilmente il quarto). Si suppone che ebbe contatti con la Ionia e divenne cittadino della città di Efeso. Pare quasi certo che entrò nell'ambiente alessandrino dei due Tolomei, il Filadelfo e l'Evergete. I componimenti di Eroda sono definiti mimiambi (μιμίαμβοι) cioè mimi composti in metro giambico nella forma di scazonti o coliambi. Essi sono: 1. «La mezzana», ovvero, la tentatrice (Προκυκλὶς ἢ μαστροπός): un'anziana mezzana vuole costringere invano una giovane donna a tradire il compagno, che è in viaggio, con un giovane ragazzo; 2. Il lenone (Πορνοβοσκός) [In questa raccolta con il tit. «Il padron di bordello»]: arringa difensiva di un lenone che afferma di esser stato aggredito assieme alle sue dipendenti da un cliente; 3. «Il maestro di scuola» (Διδάσκαλος): discussione tra la madre di un allievo indisciplinato e svogliato e il maestro, i quali si lamentano della pigrizia e delle malefatte dello studente; questi viene bastonato, ma non appena liberato sbeffeggia il maestro; 4. «Le donne che sacrificano ad Asclepio» (Ἀσκληπιῷ ἀνατιθεῖσαι καὶ θυσιάζουσαι) [tit. in questa raccolta: «Il sacrifizio ad Esculapio»]: rappresentazione di un rituale religioso: due donne si recano al tempio di Asclepio e ammirano estasiate le statue e le suppellettili del luogo sacro; chiaro l'echeggiare de Le siracusane di Teocrito; 5. «La gelosa» (Ζηλότυπος): una donna pensa di venire tradita dallo schiavo con cui si sollazza e lo vuole far torturare, ma alla fine viene placata da una giovane schiava; 6. «Le amiche a colloquio, ovvero, le donne impegnate in una conversazione privata» (Φιλιάζουσαι ἢ ἰδιάζουσαι) [tit. in questa raccolta: «La conversazione intima»]: discorso tra due donne che elogiano le qualità di un "oggetto di piacere" fabbricato con maestria da un calzolaio; 7. «Il calzolaio» (Σκυτεύς): un calzolaio illustra le proprie merci ad alcuni clienti e premia la ragazza Metrò con un paio di calzature per avergli procurato due donne con cui fare affari;8. «Il sogno» [non inclusa in questa raccolta] (Ἐνύπνιον): è il mimiambo più importante perché rappresenta l'investitura poetica di Eroda. L'autore descrive un suo sogno in cui trascina un capro che viene poi ucciso da alcuni uomini. Dalla pelle dell'animale essi ricavano un otre sulla quale iniziano a saltare in competizione. Al singolare sport prende parte anche Eronda che, vinta la competizione, viene raggiunto da un vecchio il quale lo minaccia con un bastone per costringerlo a condividere con lui il premio. Dietro a questo vecchio si cela la figura di Ipponatte di Efeso, autore di giambi del VI secolo a.C. Versione a cura di Giovanni Setti. Brossura editoriale, coperta in similpergamena in cartoncino flessibile con alette. Segni del tempo alla coperta e alle pagine interne (ingiallimento). Firma di appartenenza nel frontespizio con data (1944), libro con numerose xilografie e capilettera. Xilografia di De Karolis al piatto posteriore, xilografie interne di Antonio Moroni. Codice libreria 3679.