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Libro

Munthe, Axel.

La storia di San Michele.

24,00 €

Botteghina D'arte Galleria Kúpros Studio Bibliografico (Rosignano Solvay, Italia)

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Dettagli

Autore
Munthe, Axel.
Soggetto
Letteratura svedese tradotta in lingua italiana - (Novecento)

Descrizione

Milano, Fratelli Treves Editori, 1934 - XII. Traduzione di Patricia Volterra dalla 27esima edizione inglese. In 8vo, pp. 502 (con Indice), coeva e bella leg. amatoriale con piatti in percallina e dorso in pelle a nervi, titoli oro su tasselli. Volume ben rilegato e in buono stato di conservazione. Axel Martin Fredrik Munthe (Oskarshamn, 1857 – Stoccolma, 1949) è stato uno scrittore e psichiatra svedese. A diciotto anni visitò Capri e ne rimase incantato, al punto di decidere di volervi un giorno vivere. Studiò medicina a Uppsala, a Montpellier e a Parigi, dove studiò con Jean Martin Charcot nell'ospedale psichiatrico della Salpêtrière e dove si laureò nel 1880. Esercitò la sua professione sia a Parigi che a Roma e nel 1903 divenne medico della Casa Reale svedese. Nel 1884 accorse a Napoli per curare i colpiti dall’epidemia di colera. A seguito di questa esperienza scrisse il libro “Lettere da una città dolente”, che egli cita anche nella “Storia di San Michele”. Nel 1908 fu tra i volontari stranieri che prestarono soccorso alla popolazione dopo il terremoto di Messina. È conosciuto principalmente per essere l'autore de “La Storia di San Michele”, un racconto autobiografico romanzato della sua vita e del suo lavoro, il cui titolo si riferisce a villa “San Michele” , la residenza che egli si fece costruire ad Anacapri, con l’aiuto di manovali del luogo, realizzandola sui resti di un’antica cappella dedicata a San Michele, e ciò seguendo soltanto pochi schizzi rimasti su una parete. Fu qui che egli visse dopo essersi ritirato dalla vita pubblica ma scrisse “La storia di San Michele” quando ormai, negli ultimi anni della sua vita, fu costretto a tornare nella natia Svezia a causa di una malattia agli occhi. Presso il cimitero di Roma è presente una lapide a ricordo. Fu un animalista “ante litteram”: lasciò infatti una cospicua somma perché fosse creata una fondazione che si adoperasse per vietare l'impiego degli animali nei circhi equestri, nonché per eliminare i giardini zoologici, cose che egli reputava indegne della civiltà. Villa San Michele, che di fatto rappresenta un capolavoro di architettura realizzato da un uomo di raffinata cultura, fu da lui donata allo Stato svedese ed è oggi gestita da una fondazione e visitata da molti turisti. .