La vita di Giesù Christo nostro redentore, scritta da Landolfo di Sassonia, dell'ordine Certosino, et fatta volgare da M. Francesco Sansouino. Nella quale con pia, et santa dottrina, si espongono con facilità gli Euangelij […] Con le tauole de gli Euangelii correnti in tutto l'anno […]. Di nuouo riueduta, corretta, et in molti luoghi ampliata, & dichiarata; & di nuoue Figure adornata.

in-2°, 300x200 mm, leg. coeva in piena pergamena, dorso a quattro nervi, titolo manoscritto al dorso; opera divisa in 2 parti; [15], 236; 237-465, [1] carte. Questo esemplare è diverso da quello collazionato su ICCU in quanto risulta composto dalle prime tre carte del primo quaderno dell'edizione stampata nel 1589 alla Fortezza, con a seguire il testo completo dell'ed. stampata dal Sansovino nel 1570. Marca tipografica sul frontespizio (Fortezza: donna in piedi sorregge la parte superiore di una colonna spezzata, in cornice figurata; motto: Materiam superat opus). Marca tipografica del Sansovino al colophon (Luna crescente con le punte in alto, in cornice figurata; motto: In dies. Iniziali e fregi xilografici. Testo disposto su due colonne con numerose illustrazioni xilografiche nel testo. Titolo della parte 2, senza frontespizio: "Della vita di Giesu Christo di Landolfo di Sassonia. Tradotta da M. Francesco Sansouino. Parte seconda." Dedica a c. [a2] della prima parte: "Al Santissimo et Beatissimo signor nostro Pio Quinto Pontefice massimo", firmata da Francesco Sansovino. Ludolph von Saxen (Ludolfo, o anche Landolfo, di Sassonia, detto il Certosino; 1295 circa-1377), è stato un religioso tedesco. La sua celebre opera "Vita Christi" (iniziata forse nel 1328), pur essendo ritenuta la prima biografia di Gesù, basata sui vangeli e sulle opere dei padri della Chiesa, più che di opera storica si tratta di opera di meditazione, che ebbe una notevole influenza sul sentimento religioso del tempo. Nel corso del secolo fu tradotta in lingua italiana da Domenico da Monticchiello. Nel 1472 uscì la prima edizione a stampa dell'opera, che venne tradotta in diverse lingue e venne letta anche, durante la sua convalescenza, da Ignazio di Loyola, che ne trasse ispirazione per abbandonare la carriera militare per la vita religiosa. In italiano venne tradotta da Francesco Sansovino e stampata più volte a partire dal 1570. Rif.: IT\ICCU\RMLE\033615 e IT\ICCU\RMLE\004399. CNCE 30638 e 31136. OCLC, 469550943. Cond.: Segni d'uso alla legatura (abrasioni alla cuffia inferiore e piccoli strappi ai tagli del piatto anteriore). Piccoli strappi ai bordi del frontespizio, senza perdite di testo. Tracce di antichi restauri. Presenza di occasionali bruniture e fioriture. Esemplare nel complesso in buone condizioni.