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Libro

Celia Romana E Bargagli, Girolamo.

Lettere amorose di madonna Celia gentildonna romana scritte al suo amante. (Legato con:) BARGAGLI, Girolamo Dialogo de' giuochi che nelle vegghie sanesi si usano di fare. Del Materiale Intronato

Simbeni, 1575

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Pregliasco Libreria Antiquaria (Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1575
Luogo di stampa
Venezia
Autore
Celia Romana E Bargagli, Girolamo.
Pagine
pp.
Editori
Simbeni
Soggetto
Libri Antichi ()
Lingue
Italiano

Descrizione

2 opere in 1 volume in-8, bella legatura del XVIII secolo in marocchino nocciola, con bordura in oro stilizzata con aquile ed elementi vegetali, bel dorso "à la grotesque" con tassello. Comprende: - Clelia Romana, ff. 70, impresa dello stampatore, iniziali istoriate. Rarissima edizione (censita in sole tre Biblioteche italiane) di questa raccolta di lettere d'amore scritte da Clelia, nobildonna romana, al suo amante. L'opera venne pubblicata per la prima volta nel 1562 e rappresenta un raro esempio di letteratura femminile nel Rinascimento, anche se alcune bibliografie identificano in Girolamo Parabosco il probabile autore. "A mantenere il credito del Parabosco, dovette gioviare, oltro lo stile elegante, pomposo e fiorito, corrispondente al gusto dei tempi." (Bongi). - Bargagli, Girolamo pp. 288. Impresa tipografica al frontespizio, dedicatoria a Isabella de' Medici Orsina Duchessa di Bracciano, dedica del tipografo ai lettori e indice alfabetico dei giochi di cui si discorre nell'opera. L'opera venne edita la prima volta a Siena nel 1572 e più volte ristampata. Nella presente dedica viene ripresa quella della editio priceps del Bonetti che avverte che l'opera venne scritta, "già più anni" e pubblicata senza la revisione dell'autore, perché questi datosi "tutto all'avvocazione e al foro e non stimando più quest'opera per sua, non ha potuto né voluto porvi più il pensiero, non che la mano". Il dialogo è quindi l'ultimo documento degli interessi giovanili del Bargagli: lo compose in segno di riconoscenza per l'Accademia degli Intronati nell'allontanarsi, come egli stesso dice nel proemio dell'opera, "da, suoi piacevoli studi". Si tratta di un dialogo platonico tra alcuni giovani Intronati riuniti intorno a Marcantonio Piccolomini, detto il Sodo. L'opera si apre con la fondamentale distinzione dei giochi (di spirito, d'ingegno, di scherzo e di piacevolezza); segue il loro catalogo accompagnato da una minuta descrizione. La seconda parte tenta di delineare un ideale di perfetto accademico; si sofferma sull'invenzione delle imprese; analizza infine il novellare come genere d'intrattenimento. Ottimo esemplare seppur con macchia d'umido al margine inferiore bianco dei primi 4 fogli. . .