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Libri antichi e moderni

Incisa Stefano Giuseppe

Per la solenne benedizione delle bandiere regalate da S. S. R. M. Carlo Emanuele IV alle milizie astesi. Ode

Maffei Stampatore, 1797

350,00 €

Coenobium Libreria

(Asti, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1797
Luogo di stampa
Casale
Autore
Incisa Stefano Giuseppe
Editori
Maffei Stampatore
Soggetto
rivoluzione francese, asti, repubblica astese, moti giacobini, giacobinismo, casa savoia

Descrizione

Manifesto cm. 51 x 34 con fregi tip. Rip. a meta' del marg. sinistro. Importante documento, testimonianza del periodo successivo alla proclamazione della Repubblica astese, avvenuta il 22 luglio 1797 a seguito dei moti del 22 e soffocata dall'intervento del Marchese Mazzetti di Frinco. Ode sconosciuta del cronista astigiano Giuseppe Stefano Incisa, composta in occasione della consegna delle bandiere alla neonata milizia astese, formata in seguito agli avvenimenti rivoltosi del luglio 1797. Molti sono infatti i riferimenti ai tumulti che portarono alla proclamazione della Repubblica in citta' ad iniziare dal chiaro riferimento alle suppliche fatte dagli astigiani a Vittorio Emanuele IV per la formazione di una milizia, difesa da fututri possibili rivolgimenti, continuando con: 'Che i chiari ritorni dopo i ferali torbidi di quasi nove giorni . Epoca felicissima che in ore tre riusci' l'aerea Repubblica struggere in tre di'.'. Prosegue poi con la descrizione degli avvenimenti: 'E' ver che allor (ahi) videsi l'un contro l'altro il cittadin armato. Il cittadino scorrere per ogni strada e lato. La': Viva la Repubblica! E qui da cima a fondo Evviva il Re! Si replica Evviva San Secondo'. Incisa si rallegra poi della ritornata pace senza intervento di 'Truppe armate' e che non si sia sparso sangue sul patrio suolo. Ecco quindi la celebrazione della formazione delle milizie astesi, su spinta di Ignazio Thaon De Revel, Governatore provvisorio di Asti proprio in seguito ai moti giacobini e il dono delle bandiere alle milizie. L'Incisa, noto in particolare per essere stato cronista degli avvenimenti astigiani sul suo 'Giornale d'Asti' dal 1775 al 1818, fu anche rimatore e valente disegnatore.