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Libro

Morelli Giovanni Mario (Nome Di Fantasia)

PROVERBJ FIGURATI consegrati al Serenissimo Principe Carolo E. di Savoia da Giovanni Mario Morelli Pittore Piemontese da lui disegnati.

Manoscritto, 1716

390,00 €

Accademia degli Erranti di Monica Vada (Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1716
Luogo di stampa
sl
Autore
Morelli Giovanni Mario (Nome Di Fantasia)
Editori
Manoscritto
Soggetto
Disegni, Proverbi, Mitelli
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
In ottimo stato
Lingue
Italiano
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

Fascicolo in 4 legato in pergamena floscia, sguardie, 18 carte di cui l'ultima bianca. Diciassette disegni a pennino in china, su carta settecentesca, che riproducono in maniera esatta alcuni fra i Proverbi dellopera: Proverbj Figurati consecrati al Serenissimo principe Francesco Maria di Toscana da Giuseppe Maria Mitelli pittore Bolognese e da Lui inventati, disegnati e intagliati data in luce nel 1678. Il primo disegno, come frontespizio, ha il Tempo e l'Esperienza quali figure, poggiate entrambe ad una colonna in cui sono riportati i dati del fascicolo (qui lautore del disegno sostituisce nome, dedica e data, mantenendo limpianto della stampa del Mitelli) e un cartiglio scritto al piede. I proverbi riprodotti sono : 'Chi ben comincia ha la met dell'opra, ne' si comincia en se non dal Cielo'; 'L'Invidia fa alli altri la fossa et ella vi casca dentro'; 'S'un cieco guida l'altro cieco, ambedue cascano nella fossa'; 'Trista quella casa dove la gallina canta e il gallo tace'; 'Voglio pi tosto un asino che mi porti che un cavallo che mi getti in terra'; 'Dove l'oro parla, ogni lingua tace'; 'Il pesce grosso mangia il minuto'; 'La botte d del vino ch'ell'ha', 'Non conosce la pace e non la stima chi provata non ha la guerra in prima'; 'Pensa di te e poi di me dirai'; 'Pazzo colui che va a piedi per commodo del cavallo'; 'Chi dorme non piglia pesce'; 'Non dir quattro se non l'hai nel sacco'; 'Io ho levato la lepre et un'altro l'ha pigliata'; 'L'asino bench tristo sia, stimulato, alle volte tira qualche calcio'; 'Chi lava la testa all'asino perde il tempo et il sapone'. L'impianto del disegni, tutti inquadrati: il detto proverbiale in testa, l'immagine a piena pagina con al piede un cartiglio con tre righe scritte a spiegazione. I disegni a pennino sono di bella fattura, il tratto sicuro, deciso, popolaresco se si vuol passare l'espressione, incisivo e proprio. Con molta umilt, si datano i quadri alla seconda met dell'ottocento per eccesso di prudenza. Il tutto di sicuro impatto, magnificamente conservato, unico insieme. Affascinante e prezioso.