Manoscritto settecentesco, privo di date, 220x158mm, leg. coeva in pergamena, titolo manoscritto al dorso, tagli colorati a spruzzo; titolo all'interno di cornice figurata monumentale con in testa lo stemma della famiglia Sacchetti (la qual cosa lascia desumere che tale manoscritto sia stato scritto in forma di appunti a cura di un membro della famiglia Sacchetti o da qualcuno per conto di tale famiglia); titolo ripetuto in testa alla prima pagina, all'interno di cornice a siparietto; pp. 38, [18], [15b.], [2], [5b.], [7], [129b.], [35], [132b.]. Numerosi disegni esplicativi; molte pagine nel testo sono lasciate bianche. Il testo inizia con richiami di alcune nozioni fondamentali di geometria, segue a p. 26 con "Trattato della fortificazione", poi a p. 32 con "Del ichnografia di un baloardo reale irregolare", prosegue poi con "Della fortificazione irregolare", quindi con "Esplicazione de termeni che uno si … della fortificazione"; infine, aggiunti probabilmente in epoca successiva e da altra mano, sono presenti vari capitoli, tra cui il primo è intitolato "Che cosa sia fortificazione, e quali siano le sue parti", e quelli a seguire: "Nomi delle latitudini di qualsivoglia ordinata munitione", "Come si piglia la pianta di qualsivoglia proposto sito", "Come si faccia qualsivoglia forma regolare"Come si fortifichi un sito irregolare", "Come si faccino i rivellini tanto incontro il mezo della cortina, quanto rimpetto l'angoli de' baloardi", "Dell'opere cornicolato", "Delle cittadelle", "De' porti", "De' cavalieri", "Delle piattaforme", "Delle cannoniere", "Delle mine", "Delle contromine". Prov.: Oltre allo stemma della famiglia Sacchetti, disegnato al frontespizio, è presente una etichetta ex libris incollata al contropiatto anteriore con la scritta Sacchetti e lo stemma della famiglia. I Sacchetti (stemma d’argento, a tre bande di nero) sono un'antica famiglia nobile fiorentina, nota almeno dal XIII secolo e forse anche sin dall'XI, con un Isacco o Isacchetto che dette il nome al casato, citato nel XVI canto (v. 104) del Paradiso di Dante Alighieri. Accumulò ingenti ricchezze con la mercatura e l'attività bancaria, ricoprendo varie cariche nella città di origine. In seguito la famiglia si trasferì a Roma, dove ottenne prestigio nobiliare e grande ricchezza. Cond.: Segni d'uso alla legatura, abrasioni e piccole mancanze al dorso, mancanze al bordo esterno del piatto anteriore e all'angolo superiore esterno del piatto posteriore, lentezza della legatura, con parziale distacco alla cerniera interna posteriore. Le carte bianche sono croccanti e in buona parte pulite, tranne le ultime 40 circa che all'angolo superiore esterno hanno una evidente traccia di umidità e sono parzialmente interessate da lavoro di tarlo. Le carte scritte presentano macchie e sbavature da inchiostro grasso e tagli da pennino. Nel complesso trattasi di un discreto esemplare, da studiare.