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Libri antichi e moderni

Georges Poulet, Luca Quattrocchi

Il mito di Piranesi nei romantici francesi

Solfanelli, 2018

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Tabula Fati - Solfanelli (Chieti, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2018
ISBN
9788833050546
Autore
Georges Poulet
Pagine
80
Collana
Arethusa (24)
Editori
Solfanelli
Curatore
Luca Quattrocchi
Soggetto
Piranesi, Giovanni Battista, Architettura francese, Storia dell’architettura, Singoli architetti e studi di architettura
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

"Il mito di Piranesi nei romantici francesi", curato da Luca Quattrocchi, è un'avvincente ricognizione dell'influenza esercitata dalle scale a spirale sui romantici francesi. Partendo dalle incisioni delle Carceri d'invenzione di Piranesi descritte da Coleridge, di cui Thomas De Quincey fornisce un'incredibile trasposizione, Georges Poulet intraprende un viaggio appassionante per individuare le «idee fisse» e le «ossessioni personali» messe in moto da quelle visioni. Le immagini piranesiane, analoghe alle allucinazioni del consumatore d'oppio, sono un chiaro esempio della deformazione per estensione dello spazio normale. Con esse si entra nel territorio del mito. L'approdo francese avviene con Alfred de Musset, traduttore-adattatore delle Confessioni di De Quincey, cui fa seguito il racconto Piranèse di Charles Nodier. Ma le pagine più acute sul tema sono forse quelle sul vorticoso sprofondare nell'abisso, che trovano in Hugo e in Baudelaire interpretazioni di sconcertante modernità. Se l'operazione critica condotta dal critico belga ha il pregio di portare alla luce l'idea che la prigione piranesiana sia uno spazio delimitato e limitante, frutto di un malessere esistenziale o di uno sfaldamento del reale, è merito di Luca Quattrocchi aver ricercato l'eco delle rêveries romantiche presso alcuni intellettuali del Novecento, da Sergej Ejzenštejn ad Aldous Huxley, da Marguerite Yourcenar ai Situazionisti, che vedranno nell'essenza labirintica delle Carceri uno strumento ideologico per criticare il capitalismo. Anche in ciò sta il fascino delle pagine proposte al lettore italiano, nell'indicare un'esplorazione delle fantasie architettoniche nate all'insegna del gusto piranesiano e nel ricollegare le suggestioni romantiche alle rivisitazioni novecentesche, andando a suggerire come gli spazi sinistramente reali delle prigioni, ancorché artificiosi e claustrofobici, siano non solo l'emblema di un'umanità atomizzata e rinchiusa su se stessa ma capace di preconizzare l'avvento di una comunità nuova e liberata.