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Libro

Bianca Pedace

Interrelazioni tra l'arte italiana e gli Stati Uniti (1963-1971). Problemi estetici e critici

Rubbettino, 2018

17,10 € 18,00 €

Rubbettino (Soveria Mannelli, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2018
ISBN
9788849855029
Autore
Bianca Pedace
Pagine
260
Collana
Varia
Editori
Rubbettino
Formato
165×240×15
Soggetto
Arte italiana contemporanea, Arte americana contemporanea, Storia dell’arte, Teoria dell’arte, Seconda metà del XX secolo, 1950–1999
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Condizioni
Nuovo

Descrizione

Il passaggio tra secondo dopoguerra e ultimo Novecento, in cui molteplici furono le interrelazioni tra l’arte italiana e la situazione statunitense, ci consegna una tradizione nuova in merito a questioni estetiche cruciali – lo statuto dell’opera d’arte, dello spettatore, dell’artista, ad esempio – e un canone recente. Dopo alcuni prodromi nell’esilio americano di Venturi, si determinano, tra il declino informale e l’affermazione delle vicende poveriste, dall’ultimo anno kennedyano al ritorno di Sonnabend a New York (1963-1971), un’area di scambio compiutamente comune e un momento nevralgico di svolta e future canonizzazioni. In queste acque non territoriali fanno rotta per e dall’America dapprima Lionello Venturi e poi, nel periodo considerato, Leo Castelli, Ileana Shapira, Bruno Alfieri, Alan Solomon, Milton Gendel, Michelangelo Pistoletto, Lucio Fontana, tra molti altri. In un’ottica di internazionalismo effettivamente vasto, ma effettivamente solo occidentale – lontane ancora le salutari prospettive postcolonialiste – tra sottese diaspore e guerre più o meno fredde, queste figure fanno da ponte tra le due sponde dell’Oceano, sottoponendo a revisione sistema e concezione dell’arte. Una vicenda che si dipana fra continenti e città, tra Roma, Venezia, Milano, Torino, New York e Minneapolis, fra le altre, ma anche tra le pagine delle riviste – da «ARTnews» ad «Artforum» da «Metro» a «Domus» ad «Art International» – strumento imprescindibile di questo confronto. L’indagine si sofferma sui meccanismi di scambio critico e ricezione, analizzandone i principali temi estetici. Dal discrimine stretto di quegli anni – e dai nodali rapporti tra Italia e Stati Uniti in particolare – deriva infatti un mutamento epocale, connesso a nuovi problemi estetici. Sebbene questa contemporaneità vicina, interessata da fenomeni mediatici e dall’accelerazione anche culturale, resista ai tentativi di narrazione storiografica distesa, una possibile storia si svolge con approfondimenti e focalizzazioni sulle carriere americane di Pistoletto e Fontana, portandoci in medias res nel delicato momento di nascita dell’arte nuova giunta fino a noi.