Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Sei in possesso di una Carta del Docente o di un Buono 18App? Scopri come usarli su Maremagnum!

Libro

Alberto Beniscelli

L'ordine e il pericolo. Conflitti, idee, dissacrazioni nella cultura letteraria tra Cinque e Settecento

Argo, 2017

17,10 € 18,00 €

Argo Editrice (Lecce, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
2017
ISBN
9788882342159
Autore
Alberto Beniscelli
Pagine
303
Collana
Biblioteca barocca (17)
Editori
Argo
Formato
150×232×20
Soggetto
Letteratura moderna, Studi letterari: 1600–1800 ca.
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

Gli studi che compongono il volume attraversano la letteratura tra la fine del Cinquecento e l'ultima metà del Settecento, mantenendo quale privilegiato campo d'osservazione la cultura secentesca, con le conflittuali asperità che la confermano terreno di incubazione e crescita delle idee verso il relativismo dell'età moderna. Dedicati al topos della città assediata e alla figura del predicatore in armi, i primi due capitoli sono di impronta «battaglista». La coppia intermedia si occupa di geografie "irregolari" in relazione alle tensioni ideologico-politiche e alle corrispondenti scelte letterarie, come quelle ricostruibili all'interno della storia culturale delle repubbliche di Venezia e Genova. I testi conclusivi sono incentrati sulla riscrittura dei passi della Genesi riguardanti l'Eden primigenio e sullo schermo solo in apparenza innocuo della tradizione pastorale. In questo quadro prendono rilievo varie congiunzioni. Alla base di una fìtta ramificazione si pone la lezione di Tasso, con i frequenti riusi del modello-Liberata, del naturalismo aminteo e delle cosmologie del Mondo creato, a loro volta suscettibili di nuove manipolazioni. I dettami di una historia belli sacri verissima sono anche assunti dagli esprits ribelli e contaminati con gli apporti liberamente assunti dalla storiografìa tacitista, con la resistenza, in sottotraccia laica e antagonista, delle analisi di Machiavelli. La spregiudicata elaborazione delle fonti testamentarie diventa un tema di rilievo: non si sottraggono al rischioso compito gli stessi libertini, che nel corso della loro ricerca sugli spazi autonomi e trasgressivi dell'eros accostano all'utilizzo in chiave arguta e paradossale dei repertori mitologici e mitografici le tecniche di prelievo dal tessuto narrativo e simbolico della Sacra Scrittura. Del tutto conseguente appare dunque lo spicco assunto nei dibattiti e nelle fantasie sei-settecentesche dal racconto-archetipo della cacciata dei progenitori dal Paradiso terrestre. All'indagine sulle epistemi della Natura-di cui è portatore il "lucrezianesimo" di molti esiti pastorali - si affianca quella sulla storia del genere umano, e con essa l'estrema, favolistica rappresentazione dei modi, tempi e ragioni dell'origine.