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Libro

Matteo Ceppi

La biblioteca di Gio. Vincenzo Imperiale. (Genova, 1582-1648)

Antenore, 2020

non disponibile

Salerno Editrice - Editrice Antenore (Roma, Italia)

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Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
2020
ISBN
9788884557162
Autore
Matteo Ceppi
Pagine
724
Collana
Medioevo e umanesimo (122)
Editori
Antenore
Formato
253×170×51
Soggetto
Storia: eventi e argomenti specifici, Storia d’Europa, Biografie: personaggi storici, politici e militari, Bibliografie, cataloghi, Genova, XVII secolo, 1600–1699
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

«Conviene dichiarare subito quello che il lavoro seguente soprattutto intende essere: l'edizione commentata di due inventari che descrivono la raccolta libraria di un patrizio genovese vissuto tra Cinque e Seicento. Dal punto di vista epistemologico, è un genere di ricerca che pertiene prevalentemente alla storia del collezionismo librario privato e che coltiva l'ambizione di consentire di tratteggiare un'immagine della cultura della personalità che riuní l'insieme di testi restituito attraverso la documentazione che è stato possibile rinvenire. In questo si è tenuta presente una definizione data da Giuseppe Prezzolini: "Una biblioteca privata è, in generale, un'immagine dei gusti, o almeno delle necessità di chi l'ha raccolta". E, per precisare la metafora iconica prezzoliniana, bisogna aggiungere che quella che si propone in questa circostanza è una doppia istantanea, che coglie essenzialmente due momenti (corrispondenti ai due reperti manoscritti qui editi) nella vita di un organismo quale è ogni raccolta di libri, che nel corso del tempo cresce, o decresce, e si sviluppa, fino però a morire, quasi sempre per dispersione, altre volte per annientamento imputabile a cause accidentali o intenzionali; un organismo che può trovare posto in spazi di volta in volta differenti e che inevitabilmente si trova a dover passare nelle mani di nuovi proprietari. La storia delle biblioteche, che affonda le proprie radici nei terreni della bibliografia e della biblioteconomia, trae la propria linfa evidentemente da manufatti librari, ma pure da prodotti catalografici (note, liste, inventari, cataloghi ecc., tanto manoscritti quanto a stampa). Per essere correttamente interpretati, gli uni e gli altri richiedono di essere accostati per mezzo degli strumenti della filologia testuale e delle diverse discipline storiche. Da queste interazioni plurime che la vedono protagonista, risulta, di riflesso, che a sua volta la storia delle biblioteche indubbiamente dà un proprio contributo alla ricostruzione dei contesti storico-culturali. Chi leggerà le pagine che seguono non vi troverà allora uno studio sulle fonti, non esclusivamente letterarie, dalle quali attinse, nel corso della propria lunga, seppur intermessa, carriera di scrittore, il possessore della biblioteca restituita dalla documentazione qui edita.»(Dalla Premessa)