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Libro

Giorgio Pannunzio

La perdizione e la salvezza: la tentazione diabolica nel romanzo europeo tra Ottocento e Novecento

Simple, 2021

17,10 € 18,00 €

Biblohaus - Simple (Macerata, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2021
ISBN
9788869246104
Autore
Giorgio Pannunzio
Pagine
248
Editori
Simple
Soggetto
Studi letterari: 1800–1900 ca., Studi letterari: 1900–2000 ca., Studi letterari: narrativa, romanzieri e scrittori di prosa
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

"Molti, pur non essendo dei nostri, ricevono i sacramenti insieme con noi, come il battesimo, ed insieme con noi ricevono ciò che solo i fedeli possono ricevere: le benedizioni, l'eucarestia e tutte le grazie contenute nei sacramenti; comunicano con noi nel sacramento dell'altare, ma non sono dei nostri. La prova della tentazione li rivela non dei nostri. Quando la tentazione li assale, vengono gettati lontano, come da una folata di vento; essi non erano buon grano". Queste parole di Sant'Agostino (Omilia in Epistula I Ioannis, III.5) compendiano efficacemente la dimensione problematica del ruolo sacerdotale rispetto alle tentazioni diaboliche. Ufficiali dell'esercito cristiano, i preti ed i frati devono condurlo alla vittoria nella quotidiana battaglia contro il Maligno, esortando i fedeli al rispetto dei dettami della religione con il proprio esempio virtuoso. Ma cosa accade, ci si potrebbe chiedere, quando questi stessi ufficiali vengono corrotti dalle forze del male e portati verso quella perdizione da cui essi dovrebbero preservare i propri fedeli? Questo volume, cronologicamente inserito nel periodo che va dal secondo '800 al primo '900, cerca di dare risposta a tale quesito, attraverso un'analisi comparativa che ha come elemento primario il confronto strutturale, laddove quest'ultimo si propone come una chiave interpretativa atta chiarire i diversi lati dell'argomento studiato. Si va dalla letteratura francese (con la menzione di personaggi del calibro di Flaubert, Zola e Prevost) a quella italiana (con Verga, Deledda e D'Annunzio, a non voler citare il carducciano Albertazzi), per terminare con quella russa (Tolstoj) e quella portoghese (Eça de Queirós): il tutto è condito dalla citazione di molteplici testi, i quali - se pure non completamente esaustivi - di certo conducono il lettore ad avere un'idea precisa della questione che è oggetto del presente lavoro.