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Stampe

LAFRERI Antonio

Austria e Ungaria

1560

7500,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1560
Luogo di stampa
Roma
Formato
420x290
Incisori
LAFRERI Antonio

Descrizione

In alto al centro, in un cartiglio elongato sotto il bordo superiore, è inciso il titolo: AUSTRIA E UNGARIA. Orientazione nei quattro lati al centro, all’interno della carta, con il nome dei venti: TRAMONTANA, OSTRO, LEVANTE, PONENTE, il nord è in alto. Carta priva di scala grafica e graduazione ai margini. Esemplare del primo stato di due, avanti l’imprint di Giovanni Orlandi aggiunto in basso a destra. Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, con ampi margini, in perfetto stato di conservazione. L’opera, molto rara, appartiene ad una serie di carte italiane dell’area - tutte praticamente uguali e difficilmente distinguibili - che hanno generato grande confusione nella letteratura. Cartografia e topografia italiana del XVI secolo distingue ben 4 carte cinquecentesche, tutte molto simili tra loro. Il prototipo iatliano sarebbe quello inciso da Zenoi, replicato dalle carte di Giovanni Francesco Camocio, Ferrando Bertelli e quest’anonima carta attribuita alla tipografia di Antonio Lafreri. Secondo Almagià la carta di Zenoi sarebbe una derivazione del Regni Hungariae Descriptio Vera di Wolfgang Lazius, edita a Vienna nel 1552-56. Da un punto di vista geografico, le informazioni sembrano invece derivare direttamente dalla grande carta dei Balcani di Giacomo Gastaldi incisa da Matteo Pagano (1546) unite ad altre desunte dalla Tabula Hungaria di Lazàr Deàk (1528). La carta viene attribuita da Szathmáry direttamente a Giacomo Gastaldi, e sarebbe basata su fonti manoscritte risalenti al tempo del regno di Mattia Corvino. Infatti, pur essendo stata pubblicata nella metà del XVI secolo, questa carta sembrerebbe rappresentare il territorio del Regno d’Ungheria come appariva circa un secolo prima sotto il dominio di Mattia Corvino, Re d’Ungheria dal 1458 al 1490. “Carta anonima di Austria e Ungheria, priva di data ed indicazioni editoriali. La carta deriva direttamente dallo Zenoi e non dalle successive repliche veneziane; il toponimo Belgrado è anche qui posizionato a nord del Danubio. Si distingue per la rappresentazione del lago Balaton, qui con una parte lasciata in bianco nel mezzo. Si tratta di una replica romana dell’opera dello Zenoi, che possiamo attribuire alla tipografia di Antonio Lafreri; nel catalogo dell’editore francese è presente un “Archiducato d’Austria”. La matrice è sicuramente parte delle lastre ereditate da Claudio Duchetti. La carta è infatti presente nel catalogo della vedova di Giacomo Gherardi, erede del patrimonio calcografico del Duchetti, dell’ottobre 1598 (n. 330) dove è descritta come “Austria In ongaria reale”. Tuttavia, nessun esemplare a firma Duchetti è a noi noto. La matrice fu quindi acquistata da Giovanni Orlandi nel 1602, che la ristampò inalterata apponendo il proprio nome. Sono possibili, sebbene non note, ulteriori tirature curate da Hendrick van Schoel e Francesco de Paoli” (cfr. Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, p. 1178). Bibliografia S. Bifolco, F. Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, tav. 1087, I/II; Alberti (2009): p. 118, n. A.26; Pagani (2012): p. 81; Szathmáry (1987): n. 41(ill. p. 109) & n. 41/6 & 41/7; Tooley (1939): n. 121.