Donna di Gaeta.

1580 circa. Tratta dall’opera “De gli habiti antichi et moderni di diverse parti del mondo. Libri due” (Damien Zenaro, Venezia, 1590). Incisione su legno, b/n, cm 11,5 x 17,5 (il foglio). L’opera da cui questa incisione è tratta, è composta da quattrocento tavole xilografiche a piena pagina, contornate da ricche cornici e raffiguranti abiti e costumi delle diverse parti del mondo, sia antichi che moderni. É la prima opera a trattare, in modo sistematico, l’estetica del vestire di uomini, donne e giovani in Europa (con particolare attenzione all’Italia), Asia e Africa, dai tempi antichi fino alla fine del Cinquecento. Le immagini sono corredate da un commento ricco di dettagli di grande interesse, che riguardano non solo la descrizione degli abiti in questione (tessuti, foggia e colori), ma anche il paese e ceto sociale di chi vestiva in certo determinato modo, la professione, l’eventuale occasione, il modo di acconciare i capelli, le scarpe, gli accessori (spade, pugnali, gioielli). Lo scritto, fondamentale per lo studio del costume e dell’abbigliamento di ogni genere e luogo, è universalmente celebrato come la più antica enciclopedia sui costumi. Essa include anche cinque vedute di Venezia a piena pagina. Cesare Vecellio, parente di Tiziano, fu pittore, incisore e disegnatore italiano (Adams, 314; Cicognara, 1819, Colas II 1060 – 61, Vinet, 2093). Margini ingialliti per vecchio passpartout e un paio di piccole fioriture ma molto ben impressa e in buono stato di conservazione. .