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FG Maestro

Giove e Callisto

1541

1750,00 €

Antiquarius Libreria (Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1541
Formato
438x285
Incisori
FG Maestro

Descrizione

Bulino, 1541-1544 circa, iscritta in basso a sinistra 'A.FONTANA.BLEO.BOL INVENTOR'. Esemplare nel suo secondo stato finale, con l’iscrizione aggiunta, secondo Boorsch, Lewis e Lewis. L'iscrizione A-FONTANA BLEO BOL INVENTOR indica che l'incisione riproduce un'opera di Primaticcio per Fontainebleau. H. Zerner ha associato la composizione alla decorazione dell'Appartement des Bains. Reiset, invece, riteneva che la composizione fosse stata dipinta ad affresco sul soffitto della Galerie d'Ulisse, ma già Dimier faceva notare che nessun tema simile vi era mai apparso. La composizione è nota anche in un disegno delle stesse dimensioni ma in senso inverso, ora al Louvre, Parigi (INV. 8536). Il foglio mostra una composizione iscritta in una forma pentagonale irregolare che potrebbe, secondo Ch. Eschenfelder, essere la metà di un esagono regolare, seguendo un tipo di partizione nota per le lunette dell'Appartement des Bains. Secondo Boorsch (The French Renaissance in Prints, pp. 337-339, n. 93) il tema iconografico è la storia di Giove e Callisto, raccontata nelle Metamorfosi di Ovidio (2,409-530): la scena rappresentata, dipinta in una volta, era il culmine della storia: "Ma Giove tenne la sua mano [di Arcas] e salvò entrambi, la madre dalla morte e il figlio dal crimine. Poi, prendendoli per aria in un turbine, li pose nei cieli e li fece diventare stelle vicine" (Metamorfosi 2.505-7). Se l'ipotesi formulata da S. Boorsch è corretta, l'inserimento de La caduta di Fetonte (Zerner 6) nello stesso luogo potrebbe essere un'idea plausibile: le due scene costituirebbero allora rispettivamente la premessa e l'epilogo della Storia di Callisto, in una sorta di contrappunto. Infatti, in entrambe le composizioni, Giove è l'eroe rispettivamente di una caduta e di una risalita al cielo. Detto questo, non sembra che le dimensioni delle due scene siano omogenee. L'incisione di Giove e Callisto (conosciuta anche come Giove e altri dei che guardano Callisto) è stata attribuita a diversi autori: Huber e Le Blanc, interpretando male il testo del Vasari, hanno attribuito l'esecuzione a Luca Penni; Mariette, seguito dalla critica, ha esitato tra Giorgio Ghisi e Guido Ruggieri. Bartsch l'ha attribuita a Giorgio Ghisi. Oggi, l’opera tende ad essere incluso nel corpus del Maestro FG. Stefania Massari ha mantenuto l'attribuzione a Ghisi, credendo che quella di "FG" fosse un’altra stampa. Boorsch, Michal e R. E. Lewis, sulla base di affinità stilistica, suggeriscono che l’incisione possa rientrare nel corpus di opere di Girolamo Fagiuoli che potrebbe, forse, celarsi dietro il monogramma FG. Secondo C. Jenkins, non ci sono evidenze per identificare con certezza l’incisore che si cela dietro le lettere FG. Questo misterioso incisore, che firmava la maggior parte delle sue opere con le lettere F e G sovrapposte, produsse sette meticolose incisioni da un gruppo di disegni per Fontainebleau, datate tra il 1541 e il 1544.334 Tutti gli esemplari sopravvissuti delle sue stampe sono su carta italiana, il che suggerisce che fosse attivo in Italia. Sei delle sette incisioni conservano la direzione originale delle composizioni di Primaticcio (solo Giove e Callisto è in controparte), e cinque sono iscritte A FONTANA BLEO BOL. Questa stessa scritta si trova su due stampe di Giorgio Ghisi e Domenico del Barbiere, il che suggerisce che Primaticcio abbia richiesto questa particolare dicitura. Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva con filigrana “testa umana nel cerchio”, rifilata al rame, in ottimo stato di conservazione. Rara. Bibliografia Bartsch, XV, 59; TIB, XXXI, n. 59 (407); Bellini, Ghisi, p. 304 n. F24; Boorsch, in The French Renaissance in Prints, n. 93, pp. 337-339; Boorsch, M. & R. Lewis, Giorgio Ghisi, p. 212 n. R7; Hind, III, p. 29 n. 2; Zerner, 1990, p. 109 note 1; Massari, p. 157, Incisori mantovani p. 157 n. 229; Primatice, pp. 195-198, n. 73.