In basso al centro, entro un bel cartiglio decorativo, il titolo e una lunga descrizione geografica: LâItalia nobilissima provincia della Europa fu nominata con diversi nomi, cioè Saturnia, Ausonia, Enotria, Esperia, et Italia. Fu anco detta Latio, Gran Grecia, Carmetia, et Rometia: ma se con questi nomi chiamassero lâItalia tutta overo una parte sola io non lâaffermo. La sua forma Plinio la simiglia alla foglia di quercia et noi alla gamba dellâhuomo. I suoi confini sonno dal Settentrione lâAlpi dâAlemagna, Da Mezo dì il mar Siciliano, et Toscano, Da Levante il Golfo di Vinegia col fiume Arsa in Istria, Da Ponente lâAlpi di Francia col fiume Varo nel Genovesato. à di circuito miglia 4900. La lunghezza 1020. Et è partita per lunghezza da monti Apenini, il Mezo è nellâterritorio di Rieti; La larghezza maggiore è fra gli fiumi Arsa, e Varo di miglia 400. la mezana è fra la foce del fiume Pescara, e la foce del Tevere, di miglia 136, la più stretta è nella Calabria di miglia 20. à ripartita in 19 Regioni, cioe Istria, Friuli, Marca Trivisana, Lombardia, Romagna, Marca dâAncona, Abruzo, Puglia, Terra di Barri, Terra dâOtranto, Calabria, Basilicata, Terra di Lavoro, Campagno di Roma, Ducato di Spoleti, Toscana, et Genovesato. Scrive il Biondo, che sotto di se ha 264 Città di Vescovati. Et Plinio afferma che furono in quella antichamente Città 1566. Higinio dice esserne state 700. Il medesimo Plinio scrive che nonciata la guerra de galli sola senza altri stranieri o quegli oltre il Po sessanta millia cavalli et pedoni settecento millia habbia ella armato. Il medesimo quasi afferma Polibio. Nel cartiglio in basso a sinistra si trova la dedica: AllâIll.mo Sig.re mio p[ad]rone Col.mo il S.re Francesco Morosino Deg.mo Podesta di Trevigi. Ecco la Geografia di tutta lâItalia di Iac.o Gastaldi, di nuovo in questa ult.a impressione revista emendata coreta et ampliata con nomi si delle Regione come di tutte le altre cose che in ella si co[n]tengono. Et un breve compendio della sua gra[n]dezza, confini, sitto, et qualitail tutto tratto fidelmente da piu degni esemplari che si trovano per Gio. Batista Mazza Venetiano. La dedico con ogni humilta a V.S. Ill.ma suplicandola a degnarsi dâaggradirla e insieme lâaffetto della perpetua mia devotione verso la nobilissima sua persona cui da Dio N.S.re auguro il colmo dâogni felicità . In Venetia il dì p.o de Decembre 1599. Di V.S.ia Ill.ma Humilissimo Servitore Donato Rascioti. Sopra al cartiglio è raffigurato Nettuno che tiene in mano la Scala delle miglia (50 miglia = mm 32). Orientazione fornita da una rosa dei venti nel Mar Ionio; il nord è in alto. Graduazione ai margini di grado in grado, da 37° 15â a 45° 50â di latitudine e da 27° 37â a 44° 10â di longitudine. La carta, incisa da Giovanni Battista Mazza per lâeditore Donato Rascicotti, risulta essere una fedele copia dellâopera di Domenico Zenoi del 1567, rispetto alla quale non presenta grandi modifiche se non nei cartigli. Anche questa carta, dunque, si basa sulla mappa di Giacomo Gastaldi alla quale vengono aggiunti numerosi elementi decorativi nel mare. Il formato risulta ridotto, rimangono fedeli allâoriginale lâidrografia e i centri abitati mentre sono apportate alcune modifiche nella graduazione e viene data una maggiore attenzione allâorografia, rappresentata da isolati âmucchi di talpaâ con oronimo, disegno caratteristico delle prime carte rinascimentali. Viene dedicata a Francesco Morosini, podestà di Treviso. La sua peculiarità editoriale è di essere stampata con inchiostro azzurro o grigio e non nero, che produce un insolito effetto cromatico nel mare. Giovanni Battista Mazza fu incisore e stampatore attivo a Venezia negli ultimi anni del â500. Dal segno elegante e preciso, incide diverse carte, messe poi in commercio da Donato Rasciotti, ed anche un grande planisfero di Giuseppe Rosaccio, del 1597, nel quale si firma Giovan Battista Mazza venet.