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Praga Antonio

Parallelo tra le ore Italiane, e le Oltramontane per l'Orizzonte di Perugia proposto a comodo pubblico

1780

900,00 €

Antiquarius Libreria (Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1780
Formato
300x750
Incisori
Praga Antonio

Descrizione

Acquaforte e bulino, circa 1780-90 (?), firmata e dedicata in basso al centro: Praesstantissimo Viro Annibali Mariotti J. V. D. Antonius Praga Germanus Auctor DD. Stampata su carta vergata coeva con filigrana del giglio, con margini, in ottimo stato di conservazione. Rappresentazione di un orologio solare, con il confronto tra l’ora italica e l’ora francese al meridiano di Perugia. Non abbiamo trovato notizie su Antonio Praga “Germanus”, mentre Annibale Mariotti (1738-1801) fu un medico e letterato perugino di idee liberali, arrestato per non aver ritrattato il proprio sostegno ai francesi, giunti in città nel 1797. L'ora italica, anche detta ora boema, è un metodo di suddivisione del giorno diffusosi a partire dal XIV secolo principalmente in Italia (ma anche in Boemia, Slesia e Polonia), metodo secondo il quale la giornata era divisa in 24 ore della stessa durata, che venivano numerate a partire da mezz'ora dopo il tramonto (quando le campane suonavano l'Ave Maria). Questo momento rappresentava quindi la ventiquattresima ora. Il vantaggio principale di questo metodo è che rendeva facile calcolare le ore di luce residue, dato che bastava sottrarre da 24 l'ora tipicamente segnalata dal numero di rintocchi del più vicino campanile. L'inconveniente fondamentale di tale sistema era invece che, dato che l'ora del tramonto cambia durante l'anno, lo stesso momento della giornata era individuato con ore diverse al variare delle stagioni: ad esempio, il mezzogiorno (il momento che divide a metà l'intervallo di tempo tra alba e tramonto) corrispondeva all'incirca con le ore diciannove in inverno e con le ore sedici in estate. Inoltre, la lunghezza delle ore non era costante, variando la distanza di due tramonti successivi di alcuni minuti ogni giorno, in più o in meno a seconda del periodo dell'anno. Tale metodo di calcolo del tempo venne gradualmente soppiantato dopo la metà del XVIII secolo dalla cosiddetta ora alla francese o ultramontana, usata ancor oggi, che definisce le ore dodici (mezzogiorno) il momento della giornata in cui il sole è alla massima altezza. L'adozione di tale metodo fu favorita dalla diffusione degli orologi meccanici, i quali per essere regolati sull'ora italica richiedevano aggiustamenti continui che, vista la rudimentale tecnica del tempo, provocavano problemi di manutenzione dei meccanismi. Il passaggio fu poi definitivamente sancito con il dominio napoleonico sulla penisola italiana. In base a queste informazioni abbiamo datato questo rarissimo foglio alla fine del XVIII secolo.