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Stampe

VALEGIO Francesco

Raccolta di le più illustri et famose città di tutto il mondo

1585

22000,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1585
Incisori
VALEGIO Francesco
Soggetto
Libri Antichi

Descrizione

Venezia circa 1572/85. In-ottavo oblungo, legatura in pergamena molle coeva, con titolo manoscritto al dorso, 168 piante di città finemente incise in rame al bulino, irregolarmente intervallate da pagine bianche, leggeri aloni di umidità su alcune carte, per il resto in ottime condizioni. Antica iscrizione sul retro della copertina “Anno 1572. Opere di Martino Rota e di Francesco Valegio. Esemplare primitivo dell’opera, databile al massimo al 1585, privo del frontespizio, che verrà realizzato solo per la prima edizione della Raccolta (1590 circa). L’opera è composta solo dalle prime 168 tavole, tutte finemente incise, ricche di tono e contrasto, tipici delle prime tirature. I fogli bianchi che intervallano le tavole, erano probabilmente destinati ad accogliere le immagini delle altre città che mano a mano venivano prodotte. Francesco Valegio incisore e stampatore, è attivo tra il 1570 e il 1643. Secondo il Gori Gandellini, sarebbe nato a Bologna verso il 1560; la sua attività di incisore e stampatore si svolse prevalentemente a Venezia, spesso in collaborazione con altri stampatori tra cui Catarino Doino. L’opera cartografica più impegnativa del Valegio è appunto la Raccolta di le più illustri et famose città di tutto il mondo; le tavole presenti nella corpus sono prive di data, ad eccezione di Algeri, Costantinopoli e Rodi firmate da Martino Rota da Sebenico, dove compare l’anno 1572. Le piante e le vedute che presentano la firma del Rota costituiscono il nucleo più antico della raccolta e fanno desumere che il progetto editoriale probabilmente sia stato avviato dall’incisore dalmata agli inizi degli anni ’70 del XVI secolo e lasciato incompiuto a seguito del suo trasferimento, nel 1573, a Vienna come ritrattista di corte. La presenza di tali carte ha portato a datare l’opera al 1579. Tuttavia, una data così anticipata riferita all’intera raccolta, sembrerebbe molto improbabile, in quanto andrebbe a contrastare con i dati biografici del Valegio. Molte delle immagini riprendono modelli figurativi apparsi nei primi volumi del Civitates Orbis Terrarum editi tra il 1572 ed il 1588 dai cartografi Georg Braun e Franz Hogenberg. Pertanto, è molto più plausibile che il Valegio iniziò ad osservare le tavole incise da Martino Rota, verso il 1580, per poi ampliare e pubblicare la raccolta, nell’ultimo ventennio del secolo. Nell’intera raccolta di incisioni, precisamente 112 recano la firma o le sigle del Valegio, al quale si può senza alcuno dubbio attribuire la paternità dell’intera opera. Col passare degli anni la Raccolta vide incrementare il numero delle immagini fino a raggiungere il numero di 322 nella versione finale curata da Domenico Rascicotti (altro editore attivo a Venezia), che collaborò con il Valegio. Le tavole furono incise da tutt’altra mano, molto più grossolana e imprecisa; 69 piante e vedute che si distinguono dalla precedente serie per una differente impaginazione, recano tutte nella parte bassa una striscia bianca (18 mm) nella quale spesso, ma non sempre, compaiono titoli e descrizioni riguardanti la città rappresentata nell’immagine. Le copie che presentano queste caratteristiche sono quelle conservate a Venezia, Firenze e Washington. Le dimensioni variabili degli esemplari, portano a pensare che il volume abbia avuto una gestazione lunga e articolata. Le copie presenti a Roma, Firenze e Londra si compongono di un numero variabile di tavole, tra 234 e 250, e contengono, tutti e tre gli esemplari, le 112 carte firmate dal Valegio. Bibliografia: Almagià p. 10, Cremonini p. 15/17, Valerio, Piante e vedute di Napoli pp. 75/87.