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LAFRERI Antonio

Sarcofago di Costantina

1553

350,00 €

Antiquarius Libreria (Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1553
Formato
422x280
Incisori
LAFRERI Antonio
Descrizione
Hülsen 1921, Nr. 43; Corsi/Ragionieri 2004, S. 27, Nr. 15; Alberti n. 63, I/III; Rubach 105, I/IV; C. L. Witcombe, Print Publishing in Sixteenth-Century Rome, p. 140, 3.33.

Descrizione

Bulino, 1553, firmato e datato in lastra in basso.Esemplare nel primo stato di quattro, con l'indirizzo di Lafreri e ante gli imprint di Paolo Graziani e Pietro de Nobili e della successiva edizione De Rossi.Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, rfilata al rame ed applicata su antico supporto di collezione, leggere abrasioni in alto, per il resto in ottimo sttao di conservazione.Iscritto in basso al centro: «ANTIQVI EX PORPHIRITE SARCOPHAGI IN BACCHI AD SECVNDVM AB VRBE VIA NOMENTANA LAPIDEM: ut rudius propter marmoris duritiem vel artificis negligentiam uel seculi sane barbariem tum in fronte et a tergo tum dextro ac sinistro latere totidem ac ijsdem figuris insculpti Ita sepulcri Constantiæ Constantini Magni filiæ fama quamquam incerta uulgo noti DEFORMATIO» [Disegno di un antico sarcofago in porfirite, con immagini bacchiche, al secondo lapide dall’Urbe sulla Via Nomentana: per la durezza del marmo, per l’incapacità dell’artista o per la barbarie del tempo, decorato con le stesse immagini in modo abbastanza rozzo sia sulla fronte sia sul retro, sia al lato destro e che a quello sinistro; popolarmente noto, anche se per fama incerta, come sepolcro di Costanza, figlia di Costantino Magno].È rappresentato il sarcofago in porfido «di Costantina», figlia di Costantino, e risale al 340 d.C. Gli eruditi dell’epoca rinascimentale lo ritenevano dedicato a Bacco per le scene di vendemmia rappresentate sui quattro lati. Il rilievo si presta tuttavia a una doppia lettura: pagana, riferibile appunto al culto dionisiaco, e cristiana per la valenza simbolica del vino come sangue di Cristo. L’urna subì vari trasferimenti. Originariamente nel Mausoleo di Costanza, per tutto il Medioevo rimase nella chiesa di Santa Costanza. Nel 1467 fu traslocata a piazza San Marco «A di 14 d’Agosto venne nella piazza di san Marco quell’arca di porfido roscio ch’era sepoltura di santa Costanza», per poi approdare definitivamente nel 1790 in Vaticano. Oggi il sarcofago è esposto al Museo Pio Clementino. Nel 1540 Antonio Lafreri, originario di Besançon trapiantato a Roma, ha iniziato la pubblicazione di mappe e altre immagini stampate che raffiguravano principali monumenti e delle antichità di Roma. Queste immagini erano legate al gusto per l'antichità classica che ha alimentato l'evento culturale che chiamiamo Rinascimento. Dopo che il Lafreri pubblicò una pagina di titolo, verso il 1573, le collezioni di queste stampe assunsero il nome di " Speculum Romanae Magnificentiae".